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Euro-Dollaro: Eurozona ancora in deflazione e paura Brexit, ritorno sotto $1,11?

giovedì 16 giugno 2016, di Livio Spadaro

Seduta in profondo rosso quella odierna per il cambio Euro-Dollaro. Il cross al momento in cui si scrive perde il -1,08% pari ad un quotazione di $1,1141, riportandosi così verso l’importante supporto psicologico della media mobile a 200 periodi.

A pesare sull’andamento odierno del cambio è l’attesa Brexit che sta tenendo sotto scacco non solo il cambio ma anche le Borse europee ed internazionali. Gli ultimi sondaggi vedono in vantaggio il fronte “leave” anche se i bookmakers inglesi continuano a dare maggiori chance al “remain”.

Tuttavia, le dichiarazioni di allarme di alcuni esponenti politici europei e le decisioni-commenti della Bank of Japan e della Federal Reserve hanno gettato nel panico gli investitori che si stanno muovendo verso i beni rifugio. Il Dollaro beneficia della corsa ai safe assets visto che il mercato potrebbe vedere in una potenziale Brexit la fine dell’Eurozona. Nel frattempo, la zona Euro continua a mantenersi in deflazione.

Euro-Dollaro in forte calo, Brexit mette in pericolo zona Euro?

Violenta discesa nella seduta odierna per il cambio Euro-Dollaro che ha toccato un minimo intraday di $1,1131. L’incertezza mostrata dalla Federal Reserve e dalla Bank of Japan ha gettato gli investitori nel panico, i quali stanno vendendo titoli azionari per correre ad acquistare asset sicuri come Yen e Oro.

La Fed ha usato toni meno dovish nel comunicato di ieri, ritenendo che la Brexit sia un fattore di rischio elevato per l’economia statunitense. Dello stesso avviso la Bank of Japan che ha deciso di mantenere invariati i tassi di deposito, deludendo così le aspettative del mercato riguardo ad un nuovo allentamento monetario.

Sembra che le banche centrali vogliano adottare un atteggiamento attendista, valutando successivamente l’impatto di un’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Euro-Dollaro: con referendum alle porte è corsa a beni rifugio

Quest’oggi numerosi esponenti politici europei di diverse nazioni come Irlanda, Finlandia e la stessa Italia tramite il ministro Padoan, hanno sottolineato come una Brexit possa essere un potenziale disastro per l’Unione Europea.

I mercati, a differenza delle banche centrali, sembra che stiano già prezzando la potenziale uscita del Regno Unito dall’UE vista la corsa all’acquisto di beni rifugio e il sell-off di asset europei. Il Dollaro è uno di questi beni rifugio, dato che se il mercato ritiene che la Brexit possa significare la fine dell’Unione Europea e monetaria.

L’Eurozona nel frattempo resta in deflazione, nonostante un miglioramento dell’inflazione su base mensile. La BCE ha reso noto che farà il necessario per sostenere i mercati in caso di Brexit, iniettando liquidità a sostegno degli stessi.

Euro-Dollaro: analisi tecnica di breve periodo

Dal quadro grafico del cambio Euro-Dollaro emerge una configurazione decisamente negativa dato l’incrocio a ribasso delle medie mobili di periodo. Il cross sembra indirizzato a testare l’importante supporto offerto dalla media mobile a 200 periodi in area $1,1099, poco al di sotto della trendline di medio periodo evidenziata in colore bianco.

La rottura all’ingiù di tale soglia significherebbe un ritorno su quota $1,107 circa. Il RSI indica una potenziale rottura dato che viaggia in territorio di debolezza verso l’area di ipervenduto mentre l’ADX segnala una fase di debole negatività.

Per il momento, dal quadro che emerge adesso è più probabile lo scenario di proseguimento di discesa anche se la media mobile a 200 periodi potrebbe inizialmente rappresentare un buon punto di rimbalzo.

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