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Emiliano lascia il PD: “Renzi ha distrutto tutto quello che poteva distruggere”

mercoledì 5 dicembre 2018, di Alessandro Cipolla

Michele Emiliano non rinnoverà la tessera del Partito Democratico. Una decisione questa dovuta dalla conferma da parte della Consulta del divieto ai magistrati, anche quelli in aspettativa, di svolgere attività politica all’interno dei partiti.

Emiliano così lascia il PD ma non molla la politica. Oltre ad annunciare la sua presenza alle primarie dem per le regionali in Puglia, in vista delle elezioni europee non risparmia dure critiche a Matteo Renzi auspicando la nascita di un “movimento trans-partitico contro i populismi”.

Emiliano fuori dal Partito Democratico

Dopo la sentenza della Consulta in merito ai rapporti tra magistrati e partiti politici, Michele Emiliano ha dichiarato di rispettare questa decisione e che non rinnoverà la propria tessera del Partito Democratico.

Questo però non significherà che il governatore pugliese dirà addio alla politica o che si allontanerà dal PD. Quando il prossimo anno ci saranno le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato alle regionali in Puglia, Emiliano ha già annunciato la sua presenza per ottenere un secondo mandato.

Un addio questo ai dem che è anche l’occasione per togliersi più di un sassolino dalla proverbiale scarpa. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex sindaco di Bari non ha risparmiato frecciate a un Matteo Renzi di cui è stato lo sfidante alle primarie 2017 del PD per la segreteria nazionale.

Renzi ha distrutto tutto quello che poteva distruggere - ha attaccato Emiliano - con quella sua idea del chi non è con me è contro di me, una patologia grave e rispettabile, ma micidiale per un partito. Ora vedo che finge di non interessarsi delle primarie, ma sappiamo com’è il personaggio. In ogni caso, il problema Renzi mi sembra superato”.

La sua uscita dal Partito Democratico ora gli può dar modo di pensare anche a nuove idee politiche a carattere nazionale, soprattutto in vista delle delicate elezioni europee che si terranno a fine maggio.

Io penso - ha continuato il governatore - che sia giunto il tempo, in vista delle europee, di pensare ad un movimento trans-partitico che, contro certi populismi, metta al centro del programma tre punti: l’antifascismo, il rispetto per l’essere umano e la questione ambientale, immaginata su un asse che tenga i temi dei verdi tedeschi e i discorsi di Papa Francesco”.

Con un Movimento 5 Stelleche mi ha molto deluso”, Emiliano ha anche un’idea ben precisa su chi potrebbe guidare questo movimento che partendo da sinistra possa arrivare ai cattolici “mi piacerebbe che uno straordinario personaggio come Walter Veltroni tornasse in campo”.

In un momento dove nel centrosinistra sembrerebbe regnare una sostanziale incertezza, con la scoppola del 4 marzo che deve essere ancora metabolizzata, l’idea di Emiliano aumenta quel calderone di proposte che sono state fatte negli ultimi mesi.

L’unica certezza al momento però è quella che il governatore proverà a ottenere un secondo mandato alle elezioni regionali in Puglia del 2020, anche se prima dovrà passare per le primarie del centrosinistra da esterno del PD.

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