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Emergenza migranti: il piano del Viminale, le polemiche dei 5 Stelle e le proposte di Sindaci e Governatori

giovedì 5 gennaio 2017, di Marco Frattaruolo

Il Viminale avrebbe pronto il piano per far fronte all’emergenza migranti. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, starebbe infatti spingendo affinché i Cie (Centri di Identificazione ed Espulsione) sul territorio e le procedure dei rimpatri vengano rafforzati.

In particolare il Viminale, per gestire l’emergenza dei migranti, avrebbe intenzione di aprire Cie da 100 posti lungo tutta la penisola. Sarebbe questa l’idea del ministro dell’Interno che in questi giorni sta continuando il suo viaggio nel Mediterraneo.

Ieri il ministro è stato ospite del suo omologo maltese, Carmelo Abela, mentre la prossima settimana ha in programma una visita a Tripoli, capitale della Libia, per cercare un accordo bilaterale con il fine di bloccare le partenze dei migranti.

A margine dell’incontro a Malta il ministro Minniti ha dichiarato:

“la migrazione non riguarda solo alcuni paesi del Mediterraneo: è diventata un motivo di preoccupazione per tutta l’Europa, e tutti i Paesi debbono unirsi per cercare di trovare una soluzione comune”.

Emergenza migranti: i dati del Viminale aggiornati al 31 dicembre

Il ministero dell’Interno negli scorsi giorni ha reso noti i dati riguardanti il numero di arrivi in Italia di migranti. Nel 2016, in particolare, sulla penisola sono arrivati 181.436 migranti, circa il 18% in più rispetto al 2015 (153.842) e il 6,66% rispetto al 2014 (170.000).

Le località che hanno ospitato, o visto transitare, il maggior numero di migranti risultano essere: Augusta (25.624), Pozzallo (18.970), Catania (17.989), Messina (15.188), Palermo (15.083) e Lampedusa (11.557).

Per quanto riguarda i dati che fanno riferimento al paese d’origine dei migranti, in base a quanto dichiarato da quest’ultimi al momento del loro arrivo, il paese maggiormente “rappresentato” risulta essere la Nigeria (37.551) seguita da Eritrea (20.718), Guinea (13.342), Costa d’Avorio (12.396), Gambia (11.929), Senegal (10.327) e Mali (10.010).

Emergenza migranti: M5S contro i Cie

Contro il piano di apertura dei Cie proposto dal Viminale, si è subito espresso il Movimento 5 Stelle che, attraverso un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, dal titolo “Minniti e i Cie: un fallimento annunciato”, ha scritto:

"Aprire un Cie per regione, come propone il ministro Minniti, rallenterebbe solo le espulsioni degli immigrati irregolari e non farebbe altro che alimentare sprechi, illegalità e mafie con pesanti multe (pagate dai cittadini italiani) per la violazione di sentenze della Corte di Giustizia Europa e della Corte Costituzionale in materia di diritti umani.

È necessario identificare chi arriva in Italia, scovare i falsi profughi, espellere rapidamente gli immigrati irregolari nel giro di qualche giorno, senza parcheggiarli in inutili Cie spesso gestiti dalle mafie, accogliere chi ha diritto d’asilo ed integrare seriamente gli immigrati regolari".

Nella stessa nota il M5S afferma che l’Italia avrebbe bisogno di un governo

“credibile e in grado di farsi rispettare dai partner internazionali. Condizione necessaria affinché si stipulino tutti quegli accordi bilaterali che ci permetterebbero di espellere gli immigrati irregolari che, come certificato dalla stessa Ue, sono l’80% di chi è giunto in Italia negli ultimi anni”.

Il movimento guidato da Beppe Grillo, sottolinea poi come “l’allarme è stato portato subito all’attenzione del Parlamento, dove abbiamo rilanciato le nostre proposte, inclusa quella di assumere migliaia di laureati in discipline giuridiche che possano identificare al più presto chi ha diritto all’asilo e chi no. Gli irregolari identificati dopo questo processo vanno subito rimpatriati, altro che riaprire i Cie che piacciono a ‘Mafia capitale’!".

Emergenza migranti: la proposta di Sindaci e Governatori

Nella discussione venutasi a creare attorno alla gestione del problema migrazione, nelle ultime ore sono intervenuti anche Sindaci e Governatori. Questi hanno espressamente richiesto al ministro dell’Interno, Minniti, la possibilità di poter far lavorare i migranti ospitati sul territorio. I rappresentanti di comuni e regioni vedono questa loro proposta un modo efficace per favorire l’integrazione sociale con le comunità che accolgono i migranti, oltre a un modo per ricambiare l’ospitalità.

D’accordo con questa ipotesi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e il sindaco di Prato, nonché delegato Anci alle politiche per l’immigrazione, Matteo Biffoni il quale ha spiegato come “noi sindaci saremmo felici se i migranti facessero lavori socialmente utili sia come forma di ‘restituzione’ che di integrazione con i residenti”.

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