Emergenza immigrazione: Roma e Milano, la situazione ad oggi

L’emergenza immigrazione non è più una prerogativa delle coste siciliane e calabresi. Nei giorni scorsi centinaia di profughi sono saliti verso nord accampandosi nelle stazioni di Roma Tiburtina e Milano.
Si tratta di donne, uomini, vecchi, giovani e bambini. Non hanno nulla; cibo, acqua, bagni e un posto in cui dormire.

Anzi un posto lo hanno: a terra su cartoni, a volte stesi su fogli di giornale ai piedi dei pochi alberi che trovano. E così anche le grandi città italiane possono assistere con i propri occhi a questo dramma senza fine.

Si tratta in gran parte di profughi eritrei ed etiopi in fuga dalla fame e dalla guerra. In parte si tratta di fuggitivi dei campi di accoglienza, che ormai diverse inchieste hanno dimostrato assolutamente inefficienti rispetto alla straordinaria emergenza di queste settimane.

In questi mesi il dibattito sull’immigrazione in Italia si è bipolarizzato: da un lato vi sono i “moderati” che fanno capo al PD e alle altre forze della maggioranza; dall’altro vi sono gli “estremisti” come Salvini e i piccoli partiti di estrema destra. I primi sono alla disperata ricerca di una mediazione soddisfacente con i partner europei per la ripartizione dei flussi migratori in “quote eque”.
I secondi, invece, soffiano sul fuoco divampante delle polemiche per comprensibili motivi di carattere elettorale.

La politica cosa fa?
Appare impressionante soprattutto l’approssimazione con cui si gestiscono alcuni eventi. La situazione è nota da tempo ed è inaccettabile come si arrivi comunque impreparati ai picchi improvvisi di afflussi, come quelli di questi giorni.
Ancor più grave, sia a Roma che Milano, è la pseudo-soluzione che viene adottata.

Caos migranti, la situazione a Roma
A Roma Tiburtina, per esempio, si è vissuto un giorno di tensione giovedì scorso quando l’accampamento dei profughi nelle vie adiacenti alla stazione è stato sgomberato dalla polizia. Una ventina sono stati portati di forza all’ufficio immigrazione presso la Questura.
Tutto risolto? Stazione liberata dai rischi di disordini e degrado?
Niente affatto.
Chi è passato in zona sabato sera ha potuto osservare come i “reduci” dall’intervento delle forze dell’ordine si siano soltanto spostati di qualche centinaio di metri: hanno trascorso la notte al Verano nelle medesime vergognose condizioni.

Caos migranti, la situazione a Milano
Dinamica simile a Milano. Dopo l’emergenza iniziale dovuta all’accampamento alla stazione sono intervenute le forze dell’ordine che hanno sgomberato le banchine. Anche in questo caso però nessuna soluzione politica all’emergenza. Anzi, come a Roma, la questione si sposta solo di pochi metri: altri immigrati stazionano subito all’esterno dell’ingresso nella cosiddetta “Galleria delle Carrozze”.

In questo contesto indigna la battuta del sindaco Pisapia alla giornalista di Sky che denunciava la presenza di molti bambini coricati per strada:

“allora li ospita lei a Sky?”

Crisi immigrazione: esiste una soluzione?
Al di là del dibattito sulle vere cause della crisi dell’immigrazione nel Mediterraneo è chiaro che l’emergenza non può essere risolta da un singolo Stato e, men che meno, da una singola città.
Si tratta di una questione mondiale che va affrontata innanzitutto a livello comunitario. Nel caso italiano però si può fare un’ulteriore considerazione.

In attesa di definire meglio quanti e quali paesi possano accollarsi l’onere di ospitare un maggior numero di rifugiati, si devono evitare gli errori dei casi Milano e Roma. Una soluzione potrebbe essere quella di adibire a veri e dignitosi centri di accoglienza le caserme vuote ed inutilizzate sin dai tempi dell’abolizione della leva obbligatoria nel 2004. Certo non sarebbe la panacea di tutti i mali ma consentirebbe, quantomeno, di evitare il caos di questi giorni.