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Elezioni in Germania: sondaggi e previsioni a tre giorni dal voto

giovedì 19 settembre 2013, di Federica Agostini

Tutt’altro che scontato, l’esito delle elezioni tedesche che si svolgeranno il prossimo 22 settembre. Gli ultimi sondaggi, infatti, mostrano una situazione piuttosto incerta, con il Partito anti-Euro, AfD (Alternativa per la Germania), pronto ad entrare al Parlamento con il 5%.

Il governo tedesco uscente è formato dall’ala di centro-destra, dei Cristian Democratici (CDU/CDS) in coalizione con il più piccolo FDP, Democratici liberi. Insieme, la coalizione di governo rappresenta 332 posti al Parlamento, contro i 290 dell’opposizione primeggiata dai Social Democratici (SPD), i Verdi e quello che resta del vecchio partito comunista, Die Linke.

In teoria, la Cancelliera ha ancora tutte le carte per poter vincere il suo terzo mandato, visto che dopo otto anni in carica, durante i quali si è concretizzata la crisi finanziaria peggiore dagli anni ’30, "Angie" continua ad essere particolarmente popolare tra i cittadini tedeschi.

Problema: come sarà la nuova coalizione?

Ma il problema principale della Cancelliera uscente è la costruzione di una maggioranza di governo. Possibilità in parte minacciata dal partito FDP che rischia di non raggiungere la soglia di sbarramento del 5%.

Sull’altro fronte c’è poi Alternative für Deutschland che sta sostanzialmente sottraendo elettorato alla coalizione della Merkel (CDU/CDS) e che, si apprende oggi da un sondaggio pubblicato dalla Bild, avrebbe raggiunto nei sondaggi lo sbarramento del 5%.

Ed è qui che la matassa si fa più intricata. Secondo un altro sondaggio dell’istituto Allensbach, la coalizione della Merkel si attesta nei sondaggi al 45%, mentre quella all’attuale opposizione tra Spd, Verdi e Linke, arriva al 46%. Può sembrare forse un dato banale, 1 punto percentuale di distanza nei sondaggi. Ma se ci ricordiamo cosa significa la Germania, in termini di Eurozona, la banalità lascia spazio alla trepidazione.

Secondo l’analisi del The Guardian, le elezioni di domenica potrebbero portare alla formazione di una "grande coalizione" che vedrebbe insieme CDU, CSU e SPD. Questa composizione che vedrebbe marginalizzato il ruolo di FDP sarebbe di grande vantaggio non solo a livello nazionale, ma anche a livello dell’eurozona, assicurando un governo tedesco meno incline all’austerity e più propenso a politiche pro-euro.

Perché ci interessa?

L’esito delle elezioni tedesche interessa non solo alla Germania e all’Eurozona, ma all’intera Unione Europea. La Germania è l’attore necessario in qualsiasi piano di riforma che riguardi l’UE.

E, com’è facile intuire tanto a Berlino quanto altrove, il tema UE sarà uno dei principali argomenti di scontro/incontro politico dei prossimi 5 anni.

In altre parole, le elezioni tedesche di quest’anno arrivano ad essere decisamente più importanti di quelle in America, tradizionalmente seguite da vicinissimo.

La stampa britannica caldeggia la rielezione della Merkel alla guida della nuova coalizione di Governo, anche perché la Cancelliera si è detta piuttosto concorde su alcune riforme interessanti per le politiche di Cameron.

Il The Guardian, infatti, dice:

La ri-elezione [della Cancelliera Merkel] come capo della grande coalizione potrebbe essere l’esito migliore non soltanto per la Germania, ma anche per l’Europa e il Regno Unito, viste le circostanze attuali.

Anche il The Economist ha dedicato un lungo articolo alla figura della Merkel come leader in grado di guidare l’Unione Europea.

Angela Merkel deve guidare la Germania e l’Europa

Tuttavia, c’è chi al contrario ritiene che sia stata proprio la scarsa capacità di vision della Merkel, de facto leader Europeo, a danneggiare ulteriormente la situazione all’interno dell’Eurozona e dell’Unione Europea.

In questo senso, la Cancelliera è stata definita il "tallone d’Achille" d’Europa. Oggi, a tre giorni dalle elezioni, il mondo intero si aspetta che dopo il voto di domenica, la Germania l’Europa possa uscirne cambiata, e con essa l’Europa.

Ma siamo così sicuri che la chiamata alle urne possa cambiare radicalmente la Germania che abbiamo conosciuto sino ad oggi? Ai posteri l’ardua sentenza.

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