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Elezioni Milano 2016: candidati a confronto su SKY TG24. Chi è stato più convincente?

martedì 31 maggio 2016, di Adele Restivo

I tre candidati aspiranti alla carica di nuovo sindaco di Milano, Gianluca Corrado del M5S, Giuseppe Sala per il centrosinistra e Stefano Parisi per il centrodestra, si sono sfidati nel confronto TV in diretta su SKY TG24.

I tre candidati, incalzati dai quesiti posti dal giornalista Gianluca Semprini, si sono confrontati sui temi della sicurezza, dell’immigrazione, delle tasse e su molto altro.

Le domande sono state divise per temi e formulate a turno ai candidati che hanno avuto 1 minuto e mezzo per ciascuna risposta, oltre al diritto di replica di trenta secondi, da poter utilizzare due volte nel corso della serata.

Chi è stato il più convincente? Chi è il vincitore del confronto SKY?

Ad uscire vincitore dal dibattito, in base al sondaggio SKY, è Giuseppe Sala, che è risultato il più convincente tra i tre candidati con il 35% delle preferenze; a seguire il grillino Corrado al 34% e subito dietro Parisi con il 33%.

Elezioni Milano 2016: sindaci a confronto su sicurezza e immigrazione

Il dibattito su SKY è iniziato guardando alla stretta attualità del nubifragio che nelle scorse ore ha colpito Milano.

Con la classica ipotesi del “se fossi sindaco” i tre candidati hanno risposto come segue.

Stefano Parisi per il centrodestra:

“Bisogna pulire i tombini, evitare che queste cose succedano per tempo. Un minimo di rapporto fra la qualità dall’amministrazione e quello che è successo c’è, visto che ieri il sindaco Giuliano Pisapia aveva detto di temere il diluvio”.

Gianluca Corrado per il M5S:

“Mi auguro che con me sindaco l’emergenza non ci sarebbe stata. Si deve operare in maniera diffusa sul territorio lì dove ci sono abusi e vicende non regolari per prevenire i disagi”.

Giuseppe Sala:

“Qui non è un tema di politica ma di saper fare le cose: ci sono 150 milioni pronti per essere investiti e mi pare che dire queste cose sia una strumentalizzazione, anche se faremo certamente di più e di meglio”.

Sul tema della sicurezza, il M5S con Corrado ha dichiarato di voler puntare sulle periferie, riorganizzando le forze di polizia locale per coordinarle con quelle già presenti.

Giuseppe Sala ha messo da parte i toni allarmistici, dichiarando che a Milano si sente sufficientemente e annunciando la messa in campo di 300 agenti in più. In periferia, Sala lavorerà per la socialità, perché gli spazi oggi inutilizzati vengano messi al servizio di chi li chiederà.

Stefano Parisi ha stigmatizzato il tono superficiale usato da Sala sul tema della sicurezza, parlando di forte disagio avvertito dai milanesi e della necessità di rimettere sul territorio i vigili di quartiere, che Pisapia ha tolto, investendo in tecnologia e mettendo in atto un’azione di intelligence per perseguire i reati:

“Io non mi sento sicuro e non si sentono sicuri i milanesi”.

Sala ha replicato:

“Non è vero che Pisapia ha tolto i vigili di quartiere”.

E Parisi ha rimarcato:

“Ha tolto non solo i vigili di quartiere, ma anche l’esercito”.

Sull’immigrazione, Giuseppe Sala ha parlato di accoglienza a Milano per i migranti, ma anche di confronto con il Governo, perché, oltre una certa soglia, Milano andrà in crisi. Ad oggi a Milano arrivano 50 migranti al giorno.

Stefano Parisi ha smentito il candidato del centrosinistra, affermando che proprio Sala nei giorni scorsi avrebbe rifiutato un incontro che il prefetto avrebbe richiesto in vista dell’emergenza migranti che si sta verificando già in questi giorni.

Gianluca Corrado, M5S, ha parlato di immigrazione come problema strutturale e non come emergenza.

Elezioni Milano 2016: sindaci a confronto sulle tasse

Sul tema della tassazione, Corrado per i 5 stelle ha dichiarato che le tasse devono essere in linea con i reali servizi offerti ai cittadini. Secondo il candidato grillino con la giunta uscente si è registrato un aumento esponenziale, perciò è importante capire dove andare a tagliare. Alla domanda: “Come coprirebbe il taglio?", Corrado ha risposto proponendo un piano per incentivare la nascita di start up per 1 o 2 anni.

La ricetta di Sala sulle tasse è invece la seguente:

“Propongo che l’esenzione passi da 21 a 28mila euro. Aggiungo un’altra decina di milioni per aiutare i negozi penalizzati. Come li copro? Recupero dell’evasione fiscale e miglioramento dell’efficienza”.

E Stefano Parisi? Sulle tasse va all’attacco della giunta uscente di sinistra di Pisapia che ha aumentato le tasse a Milano del 120%. L’amministrazione di Milano, secondo Parisi, è stata lasciata andare con larga parte delle risorse locali che sono andate allo Stato per risolvere problemi nazionali. Per questo, secondo Parisi:

“Bisogna riportare a Milano le tasse che i milanesi pagano per la città”.

Elezioni Milano 2016: una moschea in città?

Alla domanda del giornalista se Milano abbia bisogno di una moschea ufficiale, i tre candidati hanno esposto posizioni a tratti simili, concordando, ad esempio, sulla chiusura dei luoghi di culto piccoli e abusivi, privi di ogni controllo.

Sala si è detto favorevole ad una nuova moschea ufficiale a Milano, come quella già esistente a Roma.

Parisi si è espresso con toni molto più cauti, dichiarando che oggi i sindaci non sono in grado di controllare chi finanzia le moschee.

Il candidato 5 stelle Corrado si è detto contrario alla costruzione di una nuova moschea, ma disponibile a sentire il parere dei milanesi al riguardo.

Elezioni Milano 2016: i costi della campagna elettorale

Quanto è costata la campagna elettorale di Milano?

Si classifica primo nella classifica di chi ha speso di più, e con grande distacco, Giuseppe Sala, che ha dichiarato di aver speso per la campagna elettorale circa 1 milione di euro.

Sulla dichiarazione dei redditi Sala ha detto:

“L’anno scorso ho dichiarato quasi 240.000 euro di reddito come manager pubblico; posseggo una casa in Liguria e un appartamento di vacanza in Svizzera”.

Cifre più ridotte per la campagna elettorale di Parisi, che finora ha speso 450.000 euro, ma ha dichiarato un reddito maggiore rispetto a Sala. Lo scorso anno infatti il candidato del centrodestra per Milano ha dichiarato più di 300mila euro. Inoltre possiede diversi immobili: una casa a Milano, 2 case a Roma, 2 case in Maremma e una a Tel Aviv.

Gianluca Corrado ha annunciato che il M5S spenderà circa 25.000 euro per la sua campagna elettorale. Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, nel 2015 Corrado ha dichiarato poco meno di 40.000 euro di reddito e possiede un appartamento a Milano.

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