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Elezione 2013: Ora cosa succede? Modalità e scadenze per formare il nuovo Parlamento

mercoledì 27 febbraio 2013, di Marta Panicucci

Sono ormai chiari i risultati usciti della urne delle elezioni 2013 che hanno visto l’affermazione del centrosinistra alla Camera e nessuna maggioranza netta delinearsi al Senato. Ora inizia il percorso che porterà alla nascita del nuovo Governo e alla formazione del Parlamento italiano. Tale iter istituzionale è segnato da alcune scadenze previste dalla legge. Vediamo meglio quali sono le tappe che porteranno alla formazione del nuovo Parlamento:

  • 11 marzo: il primo appuntamento ufficiale è previsto l’11 marzo, quando i nuovi eletti entreranno in Parlamento per sbrigare le prime formalità, come le foto di rito e i tesserini. Fino a quel momento, ci saranno solo eventuali incontri non ufficiali per definire i possibili accordi.
  • 15 marzo: è la data di inizio ufficiale della XVII legislatura che vedrà le Camere riunirsi per la prima volta. Questo è un giorno molto importante per stabilire l’elenco definitivo dei parlamentari: i deputati eletti in più circoscrizioni infatti, dovranno scegliere a quali desiderano appartenere. I primi non eletti nella varie circoscrizioni potrebbero entrare nell’elenco dei parlamentari grazie alla rinuncia di chi è nel listino prima di loro. Fatto questo, le Camere saranno pienamente in funzione. Per questa prima riunione le Camere saranno presiedute dal deputato e dal senatore più anziano.
  • 16 marzo: è una tappa molto importante dell’iter che porterà alla definizione del Parlamento. Per questo giorno è fissata infatti l’elezione dei Presidenti dei due rami del Parlamento. Poiché la data cade di sabato, è possibile un rinvio, anche se la necessità di fare alla svelta potrebbe spingere i parlamentari a un tour de force. Si inizia con la Camera, dove la maggioranza chiara dovrebbe portare a una rapida elezione. Poi tocca al Senato, dove la situazione è molto più complessa.
  • 18 marzo: ammesso che per quella data si sia portata a termine l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato, tutti i membri del Parlamento eletti devono dichiarare a quale gruppo decidono di aderire.
  • 20 marzo: è la volta dell’elezione dei capigruppo, nominati dai componenti dei rispettivi gruppi alla Camera e al Senato.
  • 21 marzo: terminati i lavori per la definizione dei due rami del Parlamento, il Presidente della Repubblica può iniziare le consultazioni con i Presidenti di Camera e Senato, i capigruppo e i senatori a vita per conferire l’incarico al nuovo presidente del Consiglio. Probabimente il presidente Napolitano cercherà di conferire un incarico prima di Pasqua, il 31 marzo. Napolitano è obbligato a fare di tutto per far nascere un nuovo governo e deve conferire l’incarico al nuovo Presidente del Consiglio. Ma, visto che si trova nel “semestre bianco” (ultimi sei mesi del mandato) non potrà sciogliere le Camere, nemmeno nel caso di mancato accordo sul nuovo governo. Di questa facoltà, qualora fosse necessaria, potrà avvalersi soltanto il suo successore alla Presidenza della Repubblica.
  • 15 aprile: per questa data è prevista la convocazione del Parlamento in seduta comune per eleggere al Quirinale il successore di Giorgio Napolitano, il cui mandato scadrà naturalmente il 15 maggio. La seduta comune potrebbe essere convocata per i primi del mese, in modo da consentire ai Consigli regionali di eleggere i grandi elettori che le rappresenteranno.

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