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Ecco perché l’Euro trema per l’ascesa senza freni dello Yuan
venerdì 9 ottobre 2015, di
Al di là di momentanee battute d’arresto, dovute a strategie di politica monetaria aggressive della propria banca centrale, la moneta cinese (yuan o renminbi) continua ad essere sempre più richiesta nei pagamenti internazionali tanto da diventare la quarta valuta più utilizzata al mondo. Ad agosto è stato superato anche lo yen giapponese, per cui ora la divisa di Pechino è quantomeno la più scambiata della regione del Sud-Est asiatico. La crescita senza freni dell’utilizzo dello yuan potrebbe essere un problema per una valuta che dallo scoppio della crisi dei debiti sovrani non riesce più a riprendersi. Stiamo parlando chiaramente dell’euro, che negli ultimi dodici mesi ha sperimentato già un pesante calo nei confronti del dollaro americano e di altre valute.
Secondo quanto rilevato dalla belga Swift, la quota dei pagamenti nel mondo effettuati in euro è in costante diminuzione. Il trend è al dir poco preoccupante, visto che la percentuale è scesa da oltre il 40% di due anni e mezzo fa al 27,2% di agosto. A inizio anno si era ancora poco sopra il 33%. Il dollaro americano non sta soffrendo l’ascesa dello yuan, visto che la sua quota è passata al 44,8% di agosto dal 38,8% di gennaio 2014. E’ quindi l’euro a pagare dazio per il boom inarrestabile della moneta di Pechino, che dovrebbe continuare a sorprendere in vista di una maggiore libertà di fluttuazione sul mercato dei cambi da qui ai prossimi 10-20 anni.
La crisi del debito pubblico europeo ha fatto scendere la quota di euro nelle riserve valutarie internazionali delle grandi banche centrali sotto il 21% nel primo trimestre dell’anno, quando invece era al 27,6% nel 2009. Il dollaro Usa, invece, rappresenta sempre più del 64% delle riserve valutarie nel mondo. Lo yuan appare quindi in grado di mettere al tappeto la moneta unica, che tra l’altro sembra non piacere più nemmeno al capo economista della BCE, Peter Praet, che di recente ha dichiarato in un’intervista che così come è strutturato l’euro non può funzionare e rischia di diventare un clamoroso fallimento.
