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E se la Germania uscisse dall’euro? Ecco commenti e possibili conseguenze
martedì 19 marzo 2013, di
Si fa un gran parlare in questi giorni di una possibile uscita dell’euro; movimenti e partiti anti-euro e anti-austerità si stanno affacciando un po’ dappertutto e anche la Germania ne è stata colpita. Qui, sicuramente il partito anti-euro per eccellezza è quello di "Alternativa per la Germania", che sta raccogliendo sempre più consensi nel paese, sia da destra che da sinistra.
Possibili conseguenze
Ma qualcuno ora inizia a chiedersi: se la Germania uscisse veramente dall’euro e tornasse al marco, quali sarebbero le conseguenze per il paese stesso e per l’Europa tutta?
Eccone elencate alcune, le più importanti.
- Esportazioni. Se la Germania tornasse al marco, sicuramente questo sarebbe destinato ad apprezzarsi nei confronti dell’euro, o nei confronti delle altre valute del resto del continente; secondo le stime della Ubs infatti, il nuovo marco potrebbe apprezzarsi fino al 40% e ciò porterebbe ad una grande perdita di competitività per quanto riguarda le sue esportazioni in Europa.
- Investimenti. Nel caso di uscita dall’euro, tutte le attività all’estero denominate in euro e detenute da aziende e istituti di credito nazionali subirebbero immediatamente una forte svalutazione, pertanto ci sarebbero considerevoli conseguenze negative sia per i risparmiatori, che per le stesse banche e aziende.
- Problemi nei rimborsi. Considerando che la Germania ha notevoli crediti verso l’estero (si pensa pari a 2 mila miliardi di euro), se il paese lasciasse l’euro, tutto questo denaro sarebbe difficilmente rimborsato, a causa dell’apprezzamento del marco.
Commenti
Ecco invece dei commenti da parte di analisti ed economisti su quello che potrebbe succedere.
Edoardo Chiozzi Millelire, responsabile di Convictions AM, intervistato da Ilsole 24 ore, ha risposto così all’eventualità:
Se domani la Germania dovesse decidere di abbandonare l’euro in modo unilaterale sarebbe la fine non solo della zona euro, ma dell’intera impalcatura europea. La Francia non permetterà mai la realizzazione di un simile scenario: o l’euro e l’Europa si fa con la Germania e la Francia unite o non si fa. Se l’euro dovesse esplodere è difficile fare una stima delle conseguenze di una simile tragedia.
Pier Alberto Furno, ceo di Nemesis AM, ha invece risposto così:
Uno tra gli scenari che possiamo immaginare come soluzione alla crisi attuale - sottolinea - è che la Germania si rifiuti di pagare il conto (rappresentato dal 10% del proprio Pil) dei Paesi colpiti dalla crisi per mantenerli all’interno dello schieramento della valuta unica, dando vita ad un euro forte e un euro svalutato. Dobbiamo dare a questo scenario una possibilità sempre più in crescita rispetto ad altre, per effetto del disagio sociale che nel frattempo aumenta nei Paesi del sud dell’Europa.
Infine, Francesco Caruso, analista finanziario, ha detto:
Un euro a due velocità avrebbe per entrambi i gruppi risvolti positivi e negativi di portata pluriennale con alcune grandi incognite di difficile soluzione. Per i Paesi mediterranei (e qui già sarebbe il caso di chiedersi se la Francia farebbe parte di questo gruppo) i due fattori positivi sarebbero una maggior competitività, specie della parte industriale, e la possibilità di adottare politiche monetarie e valutarie autonome. I minus sarebbero ovviamente rappresentati da una serie di choc iniziali, sia a livello reale (disoccupazione, inflazione) che a livello finanziario. Per i Paesi "forti", il vero plus sarebbe la possibilità di gestire un’area geoeconomica senza il carico dei debiti pubblici e delle inefficienze dei Paesi mediterranei, mentre il minus consisterebbe in una perdita di competitività, specie nei confronti di questi stessi Paesi.