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Draghi: unione politica passo necessario. Qualcuno chiederà il parere dei cittadini?

giovedì 12 settembre 2013, di Federica Agostini

La piena risoluzione dei problemi dell’Eurozona avverrà soltanto una volta compiuta l’unione politica. Così Mario Draghi, si è rivolto alla Convention tenuta a Riga dalla Banca centrale della Lettonia, il 18° paese ad entrare nell’euro il prossimo gennaio 2014.

L’unione politica, ha detto Draghi, si affiancherà all’unione monetaria già creata e all’unione bancaria in procinto di esserlo, completando così il disegno del progetto Europeo.

In assenza di una politica di bilancio operata in comune, i governi nazionali hanno incontrato difficoltà nel gestire i flussi di capitali transfrontalieri. Un problema che il mio paese conosce bene. Hanno visto come di fatto possono perdere la loro sovranità sui mercati, se privi di una struttura credibile di politiche di bilancio. Mario Draghi, 12 settembre 2013

Non si tratterà di un passo semplice, ha poi aggiunto il numero uno della BCE, ma i nuovi membri possono ritenersi incoraggiati dallo stato avanzato dei lavori sull’unione bancaria.

L’unione politica, ha detto Draghi, sarà il passo necessario da compiere per preservare la sovranità nell’Eurozona:

Viviamo in un mondo che cambia rapidamente, dove il ruolo tradizionale dello stato-nazione viene messo in dubbio; dal mio punto di vista, la chiave per mantenere sovranità in questo mondo e condividerne di più integrandoci in modo più profondo.

Draghi ha accolto positivamente il sì dell’Europarlamento al meccanismo unico di supervisione bancaria per il quale è prevista l’entrata in vigore tra un anno. Stando ai termini dell’accordo, la BCE presenterà al parlamento le informazioni preliminari sul meccanismo di supervisione, ma la scelta del presidente e del suo vice spetterà al Parlamento. La Banca Centrale Europea, ha infine detto Draghi, "non vede l’ora di collaborare con le autorità per riportare la fiducia sul settore bancario".

Le tre lezioni sull’Euro

Nel discorso che in qualche modo inaugura l’entrata della Lettonia nell’Euro, Draghi ha parlato esplicitamente di tre lezioni, imparate dai paesi che dal 1999 hanno adottato la moneta unica:

  • L’Euro funziona ed è una valuta stabile.
  • Perché l’unione monetaria funzioni, i paesi devono ricercare una convergenza sostenibile (e a questo proposito aggiunge: "alcuni paesi stanno operando aggiustamenti dolorosi perché, una volta entrati nell’area euro, hanno permesso a loro stessi di divergere troppo.").
  • L’unione politica sarà inevitabile.

L’Europa avrà mai il coraggio di chiedere cosa ne pensano i cittadini?

Se guardiamo ai risultati della ricerca del Pew Center sul sentiment dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni, ci rendiamo conto che probabilmente non ci verrà mai posta alcuna domanda. Non perché la risposta sarebbe scontata, ma perché ritenuta irrilevante da chi è al comando in un sistema che, dopotutto, si definisce ancora democratico.

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