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Dopo Cipro, è la Slovenia la prossima vittima? Ecco perché ci si dovrebbe preoccupare

martedì 26 marzo 2013, di Erika Di Dio

Iniziano da un po’ a girare voci secondo cui la Slovenia potrebbe essere la prossima vittima dei salvataggi dell’eurozona, che in questo caso toccherebbero quota 6, in seguito a Cipro, Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna. In quasi tutti i casi, è stato il settore finanziario a determinare il crollo o quasi del paese e la storia potrebbe ripetersi, soprattutto se si considera che le maggiori banche del paese potrebbero non essere più in grado di risolvere da sole i propri problemi.

Il caso della Slovenia

Lubiana è da tempo in difficoltà a causa di un settore bancario dove i crediti in sofferenza hanno raggiunto il 20% del Pil; i dati economici non fanno ben sperare, vediamo infatti un -2% per l’economia reale nel 2013, un aumento del deficit al 5,1% e del debito al 59,5% e la disoccupazione che ha raggiunto quota 10%. A tutto ciò, deve poi aggiungersi una determinante corruzione ed un’instabilità politica che fanno da ciliegina sulla torta.

Secondo un rapporto della Commissione nazionale per la lotta alla corruzione, “le maggiori banche slovene hanno elargito nello scorso decennio enormi somme di crediti, ora ritenuti tossici, che ammonterebbero a un quinto del Pil nazionale”. Qualcosa come 7 miliardi di euro, ossia circa il 20% del totale dei prestiti concessi. E il risultato è che nel 2012 la perdita totale delle banche slovene è arrivata a 606 milioni di euro, 67 milioni in più rispetto al saldo negativo dell’anno precedente, e le maggiori banche del paese, la Nova ljubljanska banka (Nlb) e la Nova kreditna banka Maribor (Nkbm) hanno subito vari downgrade da parte delle agenzie di rating.

L’Fmi ha stimato che Lubiana avrebbe bisogno immediatamente di almeno 3 miliardi di euro, un terzo da utilizzare per ricapitalizzare le sue banche. Il nuovo governo di centrosinistra poi dovrà decidere se istituire o meno una “bad bank” che si addosserebbe i debiti inesigibili per poi ricapitalizzare le banche prima di privatizzarle, piano questo già votato in Parlamento.

Cipro come Slovenia?

Ciononostante, la stampa e gli analisti sloveni pensano che le differenze con Cipro siano tante: prima di tutto le dimensioni del sistema bancario sloveno che non sono affatto enormi come quello di Cipro e anche il debito pubblico è molto più contenuto in relazione al Pil.

Fondamentali saranno comunque i prossimi due mesi, in cui il paese dovrà "mettere in atto le misure per risanare le banche".

Anche la nuova premier del paese Alenka Bratusek ha voluto rassicurare i suoi cittadini dalle speculazioni di questi giorni; ieri infatti ha affermato,

La Slovenia è un Paese stabile che sarà in grado di risolvere da solo i propri problemi e non avrà bisogno di un programma di aiuti finanziari simile a quello per Cipro. Qualsiasi paragone con Cipro riguardo alle finanze pubbliche e al sistema bancario è in questo momento inutile e inadatto.

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