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Dollaro/Franco: opportunità long di lungo periodo?

mercoledì 11 novembre 2015, di Nicola D’Antuono

Il tasso di cambio dollaro/franco svizzero continua a mostrare un solido trend ascendente di breve-medio periodo, che ha già portato la quotazione al di sopra della soglia psicologica della parità. Dietro la forza del cambio ci sono senza dubbio le aspettative di un rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti entro fine anno, ma anche quelle relative a nuove manovre monetarie ultra-espansive della banca centrale della Confederazione elvetica, pronta a tutto pur di evitare che la forza della propria divisa possa intaccare l’economia del paese.

Il cambio USD/CHF è salito quasi fino a 1,01, aggiornando i massimi più alti da fine marzo scorso. Il boom è iniziato poco dopo la metà di ottobre, quando la quotazione si aggirava ancora intorno a 0,95. Da allora lo Swissy ha guadagnato quasi il 6%, ma l’apprezzamento da qui a qualche mese potrebbe essere decisamente più robusto. Infatti, da un punto di vista tecnico, il cambio sembra essere oggetto di una lunga fase di accumulazione sui bottom di lungo periodo, che potrebbe ben presto evidenziare un rally eccezionale.

Non bisogna dimenticare che il cambio valeva 1,80 dieci anni fa e quasi 1,23 poco prima che scoppiasse la peggiore crisi finanziaria a livello globale dai tempi della Grande Depressione del ’29. Ciò vuol dire che agli occhi dei grandi investitori internazionali si sta presentando una ghiotta occasione long di lungo periodo, supportata sia da motivazioni di carattere tecnico sia macroeconomico. Infatti da un lato c’è la FED pronta ad avviare un ciclo di rialzo dei tassi negli Usa da qui ai prossimi anni, grazie a un’economia solida e in costante crescita; dall’altro c’è la SNB che dovrebbe andare in tutt’altra direzione.

Infatti, il rischio di deflazione e di bassa crescita economica prolungata nel tempo dovrebbero spingere l’istituto di Berna ad allentare ulteriormente la politica monetaria, tagliando ulteriormente i tassi sui depositi (già da tempo sotto zero) e/o intervenendo direttamente sul forex attraverso la vendita di valuta domestica. Il cambio USD/CHF potrebbe così spingersi fino a 1,17 o addirittura a 1,2250 da qui a fine 2016. Nel primo caso verrebbero raggiunti i top dell’estate 2010, mentre nel secondo caso i massimi più alti di fine 2008. Non va escluso che anche il cross EUR/CHF possa muoversi verso l’alto, magari tornando sul vecchio “floor” di 1,20, che lo scorso gennaio la SNB ha definitivamente abbandonato.

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