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Direzione Pd: ecco cosa chiederà Renzi. Sul Nazareno aleggia lo spettro della scissione
mercoledì 7 dicembre 2016, di
Oggi si giocano due partite cruciali per il futuro del Partito democratico e di questa legislatura. Intorno alle 14,30, con 173 Sì il Senato ha approvato la legge di bilancio - sulla quale il governo ha posto la questione di fiducia, probabilmente l’ultima -, mentre alle 17,30 i riflettori saranno puntati sul Nazareno, dove avrà luogo una direzione del Pd che si preannuncia carica di tensione.
Nel corso dell’assemblea - che forse prevederà solo un intervento del segretario, senza dibattito - il partito dovrà definire la linea da presentare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per sciogliere l’impasse politico creatosi dopo la vittoria del No al referendum costituzionale del 4 dicembre e il conseguente annuncio di dimissioni da parte di Matteo Renzi.
Alle ore 19 - come specificato in un post su Facebook dallo stesso premier - Renzi si recherà al Quirinale per rimettere il proprio mandato nelle mani di Mattarella.
Direzione Pd: cosa chiederà Renzi
Il leader dem proporrà la formazione di un governo di responsabilità nazionale con la partecipazione di tutte le forze politiche. O, in alternativa, elezioni anticipate.
Dal Colle è arrivato però il primo stop. Per il Capo dello Stato l’idea di andare alle urne con due leggi elettorali così diverse tra loro (l’Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato) è semplicemente “inconcepibile”.
Sull’Italicum la Consulta si pronuncerà il prossimo 24 gennaio, data che in tanti considerano troppo lontana nel tempo. Alle critiche, oggi la Corte Costituzionale ha replicato spiegando che
“la scelta di una data anteriore rispetto a quella fissata del 24 gennaio per la trattazione delle questioni relative alla legge elettorale avrebbe privato le parti dei termini dei quali dispongono per legge, allo scopo di costituirsi in giudizio e presentare memorie”.
Direzione Pd: sul Nazareno aleggia spettro scissione
Intanto sul Pd continua a volteggiare lo spettro di una scissione. Pier Luigi Bersani non esclude che Renzi possa uscire dal partito e fondarne uno tutto suo. Sui social - a poche ore dalla direzione Pd - si diffonde la voce dell’arrivo in Via di Sant’Andrea delle Fratte di alcuni militanti dem intenzionati a contestare gli esponenti della minoranza che hanno appoggiato il No al referendum di domenica.
A stemperare la tensione ci pensa il presidente del Pd Matteo Orfini, il quale scrive su Facebook:
“Capisco l’amarezza per quanto successo e per scelte che sono apparse incomprensibili ma un grande partito non chiede espulsioni e non organizza contestazioni”.