Dell’Utri dal carcere: “Patto Renzi-Berlusconi? Sarebbe auspicabile, ma il paese non capirebbe”

Torna a parlare Marcello Dell’Utri e, intervistato da La7 nel carcere di Rebibbia dove sta scontando una pena di sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, l’ex senatore di Forza Italia benedice un possibile governo di Renzi e Berlusconi.

Il riferimento politico comunque per Dell’Utri rimane sempre il grande amico Silvio Berlusconi, definito un fenomeno e di fatti insostituibile alla guida di quella Forza Italia fondata proprio insieme.

Nonostante la reclusione Marcello Dell’Utri, che si è dichiarato un prigioniero politico, dice di continuare a seguira la politica, evitando però di esprimere giudizi in merito al Movimento 5 Stelle, etichettato come un mistero.

La chicca dell’intervista però arriva quando Dell’Utri ammette di aver apprezzato l’operato di Renzi quando fece irruzione nel panorama politico nazionale, per lasciare poi campo a una certa delusione visto l’operato dell’ex premier.

Nonostante questo comunque, Marcello Dell’Utri nel caso di un non successo di Silvio Berlusconi si augura un governo dalle larghe intese di Forza Italia assieme proprio a Matteo Renzi.

Dell’Utri tifa per un governo Berlusconi-Renzi

Dopo una latitanza in Libano, nel giugno del 2014 Marcello Dell’Utri è stato estradato in Italia per scontare la condanna definitiva a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Dopo esser stato prima detenuto a Parma, da un anno Dell’Utri è stato trasferito nel penitenziario romano di Rebibbia, dove David Parenzo lo ha intervistato per la trasmissione In Onda.

Con al braccio ancora i segni di una recente operazione effettuata, motivo per cui ha chiesto i domiciliari definendosi un prigioniero politico, l’ex senatore e fondatore di Forza Italia continua a spendere parole al miele per il suo amico Silvio Berlusconi, definito un fenomeno della politica.

È un fenomeno, ha sette spiriti come i gatti. Un altro si sarebbe ritirato dalla politica. Lui si piega relativamente, ma resta sempre erto.

Quanto a un possibile sostituto per il leader di Forza Italia, Dell’Utri ha sottolineato come “a Berlusconi non lo abbatte nessuno”, ma nel caso di una sua non vittoria alle prossime elezioni allora sarebbe auspicabile un governo con Matteo Renzi.

Se non ci fosse Berlusconi? L’unica via è Renzi. All’inizio l’ho visto bene ma poi ha deluso. Sarebbe auspicabile un patto nazionale intelligente ma non è possibile: il Paese non lo capisce.

Una necessità questa auspicata da Dell’Utri che con ogni probabilità è dovuta al parere non molto favorevole sul Movimento 5 Stelle, criticato per la gestione di città come Roma e Torino e definiti come un mistero.

Il dibattito politico mi diverte. I 5 Stelle? Non rispondo, per me sono un mistero. In Italia ci sono due partiti: chi non vota, e chi vota il Movimento 5 Stelle, ma quest’ultimi non hanno fatto niente. Avete visto cosa hanno combinato a Parma? E come stanno governando a Torino e Roma?

In un momento di grande confusione politica quindi, per Marcello Dell’Utri l’unica soluzione per il paese sarebbe un governo dalle larghe intese, visto che l’alternativa del Movimento 5 Stelle non viene neanche presa in considerazione.

Dietro il Dell’Utri pensiero c’è la battaglia giudiziaria, con il Tribunale del Riesame che si esprimerà il prossimo 13 luglio in merito alla sua richiesta di arresti domiciliari visti i problemi di salute.

Stare in carcere con le patologie cardiovascolari che ho è incompatibile. Io non sono un detenuto come gli altri, ma un detenuto politico, anzi un prigioniero politico: è la parola che più mi si addice.

Non si è fatta attendere comunque la risposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha dichiarato come Marcello Dell’Utri non sia un prigioniero politico in quanto in uno stato di diritto non ce ne sono.