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Danimarca come la Svizzera? Anche la BCE difende il peg su EUR/NKK

giovedì 5 febbraio 2015, di Flavia Provenzani

Con la Danimarca che esplora misure estreme per salvare il suo peg sull’euro, gli economisti e gli investitori stanno prestando grande attenzione alla formulazione dell’accordo che obbliga la BCE in caso di rottura della fascia di tolleranza.

La Danimarca - uno dei quattro paesi rimasti nell’Unione Europea con rating AAA - ha consegnato un pacchetto di nuove misure al fine di prevenire che la corona danese si rafforzi contro l’euro oltre i confini del peg.

Più specificamente, una banda di tolleranza del 2,25% attorno al target di 7,46038 corone danesi per euro. In pratica, la banca centrale non lascia muovere la corona danene oltre lo 0,5% dal target.

Copenhagen cerca di respingere la voce che la Danimarca possa seguire l’empio della Banca nazionale della Svizzera, che ha abbandonato il peg sull’euro il 15 gennaio.

La Danimarca è diversa perché il suo peg sull’euro sul cambio EUR/NKK è attivo da quasi tre decenni (prima sul marco tedesco poi sull’euro) e perché è sostenuto dalla BCE, come dice il governo danese.

Ma cosa significa che il peg su EUR/NKK è sostenuto dalla BCE?

"Sono abbastanza sicuro che se la corona danese oltrepassasse questi confini, la BCE sarebbe obbligata ad assistere ed aiutare la Danimarca"

dice Niels Roenholt, economista presso Jyske Bank.

Sotto l’Exchange Rate Mechanism - ERM (o Accordi Europei di Cambio - AEC), la BCE dovrebbe intervenire ed aiutare se la fascia di tolleranza della Danimarca oltre il peg viene oltrepassata, e se ciò non è in conflitto con l’obiettivo sull’inflazione.

Karsten Biltoft, responsabile della comunicazione presso la Banca Nazionale della Danimarca (Danmarks Nationalbank), si è rifiutata di commentare se qualcuno dei più recenti movimenti della banca siano stati coordinati con Francoforte.

Secondo il testo dell’accordo con la BCE, gli sforzi per sostenere il peg dovrebbero essere "in linea di massima automatici e illimitati" a condizione che non interferiscano con l’obiettivo dei prezzi della BCE.

Storicamente, la banca centrale danese ha difeso il peg sul cambio EUR/DKK senza bisogno di alcun aiuto.
Secondo la Nordea Bank, la Danimarca non ha avuto bisogno di rivolgersi alla BCE da quando il peg è stato creato.

Quest’anno, la Danimarca ha tagliato i tassi di interesse tre volte, portando il tasso di deposito di riferimento al minimo storico a meno dello 0,5%.
Ha effettuato inoltre il più grande intervento di valuta sul mercato nella storia del Paese, scambiando 16,3 miliardi di dollari in corone danesi il mese scorso.

Le vendite dei titoli di Stato sono state sospese per ridurre i rendimenti a scadenza più lunga e per chiudere un canale attraverso il quale gli investitori potevano acquistare corone.

Karsten Biltoft riferisce che la banca centrale danese può produrre un’"offerta illimitata" di corone per indebolire la valuta e difendere il peg.

Le riserve in valuta estera della Danimarca sono ora pari a circa il 30% del prodotto interno lordo.
In Svizzera, le riserve sono cresciute fino a raggiungere l’80% del PIL al loro picco, secondo le stime fornite da Nykredit A/S e SEB AB.

La Danimarca ha respinto l’adesione all’euro in un referendum nel 2000. Da allora, la banca centrale danese difende il peg sul cambio euro corona danese (EUR/NKK), e prima ancora faceva lo stesso contro marco tedesco, a partire dal 1982.

Nordea dice che non c’è alcun motivo per mettere in discussione le capacità della banca centrale di Danimarca quando il compito da svolgere è guidare la corona danese verso il basso.

L’aiuto BCE viene concepito per lo più come un supporto nel caso in cui la speculazione sulla corona si indebolisse oltre i confini del suo peg sull’euro, come riferisce Helge Pedersen, economista di Nordea a Copenhagen.

"Coinvolgere la BCE sarebbe l’ultima spiaggia"

ha detto.

Nel frattempo, c’è ragione di sospettare che la corona danese non possa effettivamente riuscire a sottovalutarsi all’interno del peg.
SEB AB, il più grande trader in valuta estera della Scandinavia, dice che la sua analisi suggerisce che la corona danese è sopravvalutata e probabilmente sarà scambiata attorno alle 8 coreno per euro piuttosto che a 7.6 se venisse abbandonato il peg.

La valuta era a 7.4483 per euro alle ore 13.00.

"La gente deve rendersi conto che la Danimarca non è la Svizzera"

dice Niels Roenholt, economista presso Jyske Bank.

"La Danimarca non ha le stesse caratteristiche che rendono la Svizzera un rifugio sicuro. L’economia danese non è forte come la Svizzera."

Detto questo, la Danimarca non subirebbe alcuna perturbazione economica a lungo termine se il suo peg crollasse, secondo Roenholt.

"Nel lungo periodo,non farebbe poi molta differenza"

Fonte: BloombergBusiness

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