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Contributi e pensione: tutti gli aumenti 2015 per le partite Iva
lunedì 16 febbraio 2015, di
Brutte notizie per le partite Iva alle prese con il versamento dei contributi pensionistici. Stando a quanto ricordato dall’Inps nella circolare 27/2015, infatti, dal 2015 è cresciuta al 30,72% l’aliquota contributiva dovuta nel 2015 dai subordinati, entro il massimale di 100.325 euro.
Un rincaro particolarmente sgradito per le tasche dei liberi professionisti, che in un primo momento erano stati "graziati" dalla legge di Stabilità 2014, che aveva sospeso temporaneamente l’incremento delle aliquote per lo scorso anno.
Il peggio, in ogni caso, deve ancora arrivare: l’aumento deciso per il 2015 è solamente uno step intermedio verso quella percentuale del 33,72% che dovrà essere applicata a partire da gennaio 2018 per i c.d. "collaboratori esclusivi", ovvero per coloro che dalla collaborazione o dall’attività con partita Iva senza cassa, ricavano i principale sostentamento (salirà invece al 24%, e già da gennaio 2016, l’aliquota dei collaboratori non esclusivi, ovvero di quei collaboratori che sono in pensione o sono in possesso di un’altra previdenza obbligatoria).
Ad ogni modo, senza spingerci eccessivamente in là con il tempo, si può ben ricordare come nel 2015 il contributo sarà pari al 30,72% per i soggetti non iscritti ad altro fondo obbligatorio: l’aliquota sarà idealmente suddivisa in un 30% di "base" e in uno 0,72% destinato al fondo di maternità e di assegni familiari, o - più sostanzialmente - un 10,24% a carico del co.co.co., e un 20,48% a carico del committente, entro il massimale di 100.324 euro.
I soggetti che risultano invece essere già iscritti ad altro fondo obbligatorio, o sono titolari di pensione, pagheranno un contributo del 23,50%, di cui il 7,33% a carico del co.co.co., e il 16,17% a carico del committente, sempre entro il massimale di 100.324 euro. L’aliquota del 30,72%, contro il 27,72% del 2014, sarà dovuta anche dai titolari di partita Iva, con recupero in fattura del solo 4%.
Si ricorda altresì come i contributi pensionistici saranno accreditati per tutti i mesi di ogni anno solare, a condizione che sia stata versata una contribuzione annua non inferiore a quella calcolata sul minimale di reddito che viene stabilita per gli esercenti attività commerciale.G
Nell’ipotesi in cui la contribuzione annua sia inferiore a tale importo (il minimale di reddito previsto per i commercianti è di 15.548 euro), i mesi saranno ridotti in proporzione alla somma versata, e sono accreditati, continuativamente, a partire dal mese di gennaio (in altri termini, l’accredito contributivo di almeno un mese si realizza se si versa un contributo pari ad almeno 398 euro).