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Consip, ministro Lotti: sfiducia in Senato da M5S. Ecco il testo della mozione

giovedì 16 marzo 2017, di Claudia Cardone

Inchiesta Consip: il Movimento Cinque Stelle ha posto una mozione di sfiducia per Luca Lotti, il ministro dello sport citato in giudizio per aver rivelato segreti di ufficio in merito all’inchiesta Consip.

Il ministro è stato indagato per "rivelazione di segreto di ufficio" dal momento che, secondo gli inquirenti, avrebbe riportato al direttorio della "centrale unica per gli acquisti" l’apertura di un’inchiesta in merito agli appalti Consip prima che la notizia fosse diffusa dagli organi competenti.

Il fatto è stato riportato dall’AD di Consip, Luigi Marroni, che ha dichiarato di essere venuto a conoscenza dell’esistenza dell’indagine proprio da Luca Lotti e da qualcuno dei suoi.

Il Movimento Cinque Stelle non ha lasciato passare impunita la faccenda: ha chiesto immediatamente le dimissioni del ministro.

Oggi il Senato si è pronunciato in merito alla richiesta dei pentastellati: ci sono stati 161 voti per il no e 52 per il si a fronte dei 219 senatori presenti e dei 215 votanti, con due astenuti.

Favorevoli alla sfiducia: la Lega, la Sinistra Italiana e ovviamente il Movimento Cinque Stelle, mentre il PD, le Autonomie, l’AP e l’ALA hanno espresso un no secco. Non hanno partecipato i rappresentanti di Forza Italia con MDP, COR e GAL.

Durante la votazione Matteo Renzi ha lanciato una diretta sui social con l’hashtag #Matteorisponde per dare contezza di ciò che stava avvenendo anche ai cittadini. Per l’ex premier quanto accaduto ha avuto poca rilevanza dal momento che è ben chiaro che il Movimento Cinque Stelle ha presentato la mozione unicamente per avere i riflettori dei media puntati addosso.

Quanto all’accusato, Lotti ha sostenuto di sentirsi tranquillo e di essere pronto a sfidare in tribunale chi ancora dovesse incriminarlo senza prove. Queste le parole del ministro Lotti in merito:

“I fatti sono chiari io non ho mai avvisato Marroni né nessun altro sull’indagine Consip. Mai. Sostenere il contrario è calunnia. Mi trovo in una posizione molto semplice: questa presunta rivelazione non c’è mai stata. Io prima di voi attendo la verità. La verità prima o poi arriva. Quando la verità arriva porta con sè le responsabilità, anche di chi ha mentito. Per paura o per altri motivi che non tocca a me indagare. Né io né i miei collaboratori abbiamo fatto qualcosa di illegittimo. I magistrati hanno avuto da me tutta la documentazione, incluse le agende, i miei spostamenti, gli ingressi nel mio ufficio”.

Non solo da parte di Lotti, ma di tutto il PD, vi è la consapevolezza che la mozione di sfiducia è stato solo un attacco mirato per gettare altro fango su Renzi in maniera indiretta e per cercare di porre un freno all’inarrestabile ondata di riforme che il PD sta continuando a portare avanti.

Fortunatamente il Senato, a detta del ministro, è stato lungimirante nel comprendere che non sta al Movimento Cinque Stelle accusare senza prove un ministro. Soprattutto è inaccettabile che la morale venga da un gruppo guidato da un pregiudicato nel quale vi sono diversi esempi di personaggi poco puliti.

Ma vediamo nello specifico ciò che è stato riportato nella mozione presentata da M5S al Senato.

La mozione di sfiducia del M5S per Luca lotti: ecco il testo

Ecco cosa è stato riportato nella mozione di sfiducia per Luca Lotti: dopo una prima presentazione del ministro Luca Lotti e del suo ruolo pubblico come ministro per lo sport il documento passa subito all’esposizione dei fatti.

Il ministro sembrerebbe indagato dalla magistratura in merito all’inchiesta sui fatti di corruzione relativi alla Consip, la centrale di acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione.

L’inchiesta, portata avanti inizialmente dalla procura di Napoli che indagava su alcuni possibili vincoli mafiosi che vedevano protagonista Alfredo Romeo, ha due indirizzi principali.

Nel primo a Romeo viene imputata l’accusa di corruzione di un funzionario pubblico e di essersi accordato con Tiziano Renzi su un’elargizione di denaro in cambio di un favore per poter entrare in contatto con Luca Lotti e Luigi Marroni.

Nel secondo Lotti viene indagato insieme a Tullio Del Sette, comandante dei carabinieri in Toscana, e a Emanuele Saltalamacchia con l’accusa di "rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento".

Nel testo si riporta che secondo gli inquirenti Romeo ha circoscritto Marco Gasparri, uno dei dirigenti Consip, per sveltire la procedura dei bandi dandogli 5.000 euro nel 2012 e 100.000 euro negli anni a seguire.

Guarda caso 3 dei lotti del ricchissimo appalto chiamato “Facility Management 4” con un valore di 2,7 miliardi di euro furono presi proprio dalla società di Romeo.

Luigi Marroni ha rivelato il coinvolgimento di Luca Lotti nell’affare e in seguito a ciò il ministro dello sport sarebbe figurato nella lista degli indagati insieme a Tiziano Renzi e a Romeo.

Nel testo si ricorda ancora che nel 2013 lo stesso Romeo sborsò una somma di 60.000 euro per effettuare una donazione alla fondazione "Open" che a sua volta sponsorizzò la campagna elettorale di Renzi durante le elezioni primarie di quello stesso anno.

Si può leggere che, secondo il parere dei richiedenti dell’atto, il ministro per lo sport non è più idoneo per svolgere al meglio il suo compito. Infatti, dato quanto riportato, Luca Lotti ha perso in credibilità e si è rivelato incapace di portare avanti il ruolo governativo affidatogli.

Ovviamente le accuse mossegli dovranno essere verificate in tribunale ma quanto è stato detto ha minato già la sua credibilità nello svolgere un lavoro di rappresentanza politica.

Il testo conclude con le seguenti parole:

"Visto l’articolo 94 della Costituzione e visto l’articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, esprime la propria sfiducia al Ministro per lo sport, on. Luca Lotti, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni".

Per saperne di più in merito all’inchiesta Consip e al possibile coinvolgimento di Lotti, leggi M5S mozione di sfiducia contro il ministro Lotti: “Grave coinvolgimento nel caso Consip” oppure Luca Lotti indagato nell’inchiesta Consip. Le accuse al neo ministro dello sport

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