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Come vincere un concorso pubblico: i consigli di Formez Pa

martedì 4 marzo 2014, di Valentina Brazioli

Come vincere un concorso pubblico? Una domanda che da decenni risuona nelle menti dei tantissimi aspiranti candidati a un posto nella Pubblica Amministrazione italiana. In tempi di disoccupazione sempre più dilagante, di blocco del turn over e di necessarie politiche di spending review, le occasioni di guadagnarsi uno strapuntino nell’esercito dei dipendenti pubblici sono sempre più rare, ed è quindi opportuno attrezzarsi al meglio per sperare di coronare un’impresa che per molti rappresenta un vero e proprio sogno.

I consigli di Formez

A darci un mano per districarci tra gli innumerevoli bandi di concorso, requisiti e relative prove stavolta è Formez Pa, il centro studi e formazione della Presidenza del Consiglio. Nel corso degli ultimi vent’anni ha organizzato ben 250 selezioni pubbliche, cui hanno partecipato più di un milione di candidati.

Che cosa studiare

Il primo consiglio è quello di non limitarsi a studiare i contenuti specifici di ogni bando di concorso (per legge sono riportati gli ambiti disciplinari sui quali il candidato si deve preparare) ma di concentrarsi anche su:

  • La Costituzione italiana;
  • La Riforma del Titolo V;
  • Tutte le riforme della Pa dalla fine degli anni 90 (in particolare la 150/2010) e i decreti che modificano l’assetto del pubblico impiego;
  • Il Codice dell’amministrazione digitale;

Inoltre, ogni candidato deve conoscere almeno una lingua straniera e i sistemi informatici maggiormente in uso nella PA. E’ consigliato anche sapere qualcosa sul tema dei doveri dei dipendenti pubblici, l’etica pubblica e i reati contro la Pubblica Amministrazione.

Le aree professionali principali

Fondamentalmente sono tre le macro aree professionali che il candidato può trovarsi di fronte:

  • L’area amministrativa (diritto costituzionale, amministrativo, civile e penale);
  • L’area contabile (bilancio e contabilità) con particolare riferimento alla ragioneria generale, quella applicata e la contabilità dello Stato;
  • L’area tecnico manutentiva (territorio, ambiente e opere pubbliche). In questo campo bisogna studiare anche la legislazione delle opere pubbliche, quella urbanistica e il Codice degli appalti;

Senza dimenticare, poi, altre due aree più trasversali: quella sociale e dei servizi alla persona e quella relativa all’ordine pubblico.

Le lauree più spendibili nella PA

Come ampiamente prevedibile le lauree più spendibili nella Pubblica Amministrazione sono quelle in Giurisprudenza, Scienze dell’amministrazione e Scienze politiche. Qualche possibilità è prevista anche per i laureati in Scienze della formazione o in Scienze della comunicazione, ai quali vengono offerti sbocchi specialistici ma sicuramente più limitati. Si registra, invece, una forte crescita per quanto riguarda le lauree in Ingegneria informatica e delle telecomunicazioni, mentre resistono le classiche lauree in Sociologia e Architettura, oltre a tutte le altre discipline ingegneristiche. Non devono, però, abbandonare ogni speranza i diplomati: c’è ancora richiesta di titoli di ragioniere, perito commerciale, geometra e perito informatico.

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