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Come ridurre il rischio nel Forex?
giovedì 29 agosto 2013, di
Come abbiamo visto in un post precedente, la gestione del rischio è fondamentale per l’attività di trading. Per questo, è opportuno focalizzare le principali pratiche che aiutano a ridurre (e mai eliminare del tutto) il rischio.
Non c’è trading senza tecnologia e l’attrezzatura giusta è un elemento da non sottovalutare: un computer veloce, una connessione ad internet affidabile, software per il trading e quant’altro.
Usare stop loss protettivi che limitino le potenziali perdite ad ogni trade è un modo eccellente per iniziare a preservare il proprio capitale. Detto ciò, lo stop loss deve comunque concedere al trading un piccolo spazio di manovra. Stop loss troppo stretti o troppo ampi non sono mai consigliabili. L’unico modo per comprendere quale sia il livello giusto è fare dei test e orientarsi all’ottimizzazione del proprio stile.
Un modo per ridurre il livello di rischio nel trading è aderire al proprio piano di trading. Il piano di trading ha un aspetto quasi matematico: quanto puoi aspettarti di guadagnare per ogni trade. Se decidi di uscire o di rimanere dentro oltre il previsto, decidi di rimuovere quell’aspettativa dal sistema. Ma bisogna ricordare che per avere una qualche valenza, un metodo di trading dev’essere fondato su dati reali.
Il position sizing è parte del piano di trading ed è altrettanto fondamentale. È ovvio, utilizzando grandi lotti si fanno soldi più in fretta, ma lo stesso ragionamento vale per le perdite. Se decidi di utilizzare un nuovo piano di trading, prenditi il tempo per verificarne l’efficienza in diverse condizioni di mercato, prima di lanciarlo sul mercato live.
Leva e margine sono uno dei primi concetti che un trader deve avere chiari in mente. Usare il margine e la leva con cognizione ed in maniera prudente è un altro metodo per ridurre il rischio.
Bisogna prendere sempre in considerazione le potenziali perdite, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sul possibile guadagno.
Bisogna approcciarsi al trading come un vero e proprio “lavoro”. Il tuo trading plan dovrà specificare quali sono gli strumenti che deciderai di scambiare e come li scambierai. Per questo dovrà essere il frutto di ricerche, prove e analisi dei dati storici testate sul mercato e aggiornate a intervalli regolari.
Ricorda, infine, che per ogni cosa buona serve del tempo. Se do un calcio ad un pallone, il giorno dopo non sarò convocato in Nazionale. Lo stesso vale per il trading: non serve una laurea avanzata, ma tanto tempo e impegno.