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Cipro e bailout, chi è la prossima vittima: Spagna o Italia? I commenti dalla stampa estera

martedì 19 marzo 2013, di Erika Di Dio

Gli analisti - guidati dagli inglesi- si sono messi in fila per dire che, dopo il prelievo sui depositi come parte del piano di salvataggio cipriota, la corsa agli sportelli nel resto del Mediterraneo è ormai quasi una certezza.

Chi è il prossimo?

Paul Krugman sul New York Times è andato ancora più lontano, dichiarando,

È come se gli europei stessero sollevando un cartello al neon, scritto in greco e italiano, che dice: "è arrivato il momento di mettere in scena una corsa agli sportelli”.

Ma per tutte queste speculazioni, pochissimi analisti si sono effettivamente preoccupati di valutare correttamente lo stato d’animo e la reazione immediata in Italia e Spagna - i cui depositanti dovrebbero essere in fila fuori dalle banche e davanti ai bancomat per ritirare tutti i loro risparmi. Sicuramente, la risposta e il tono nei media di questi paesi il giorno dopo l’accordo darà un indicatore piuttosto forte per capire se i depositanti italiani e spagnoli pensano di essere i “prossimi in linea”, o se, in realtà, essi considerano la situazione cipriota come unica.

Come ha sostenuto Mats Persson sul suo blog sul Telegraph ieri,

I timori di un contagio in altre parti della zona euro non devono essere assolutamente ingigantiti, visto con gli occhi di un depositante di Barcellona o di Bilbao, la Spagna potrebbe avere molto poco in comune con Cipro.

Naturalmente, tutto questo è molto difficile da prevedere e, quando si parla di un piano di salvataggio in Spagna e in Italia, i depositanti avranno fiducia in ciò che i politici stanno dicendo? Ma cosa dicono poi i governi e gli esperti in questi due paesi? In altre parole, che cosa i depositanti spagnoli e italiani effettivamente hanno provato quando si sono svegliati con la notizia che le loro controparti cipriote ora vedranno severamente tassati i loro risparmi?

Ecco una sintesi.

Italia

L’Italia ha dei ricordi relativamente freschi di un prelievo sui depositi: il prelievo forzoso dello 0.6% da tutti i conti delle banche italiane messe in atto dal governo guidato da Giuliano Amato nel 1992, quando le finanze pubbliche italiane si trovavano di fronte ad un’ "emergenza straordinaria". Quindi, ci si aspetterebbe che i media italiani - e gli italiani stessi – si preoccupassero molto del salvataggio cipriota.

Non è proprio così. Sebbene gli oneri finanziari italiani siano inevitabilmente stati spinti un po’ su dalle notizie che giungono da Cipro, i media sono sorprendentemente rilassati (e certamente non ci sono code davanti ai bancomat). Tra i più grandi giornali italiani, solo La Repubblica e La Stampa hanno dato relativa importanza alla questione di Cipro sulla prima pagina dell’edizione di stampa di ieri. Papa Francesco e i guai politici dell’Italia continuano a dominare. Tuttavia, alcuni commentatori italiani hanno messo in evidenza i rischi connessi al piano di salvataggio cipriota per il resto della zona euro.

Vittorio Da Rold de Il Sole 24 Ore definisce il salvataggio cipriota "un pericoloso precedente che mina la fiducia" nella zona euro.

L’economista italiano Giulio Sapelli ha parlato senza mezzi termini,

Questo genere di cose può generare panico bancario in tutta l’UE.

Ferruccio de Bortoli, direttore de Il Corriere della Sera, ha twittato che il prelievo sui depositi di Cipro "rischia di creare incertezza e paure".

Non sorprende che la reazione delle autorità era destinata ad essere molto più rassicurante. Giuseppe Vegas, presidente della Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, n.d.r.) ha detto,

Non ci sono somiglianze tra Cipro e l’Italia. I mercati sono ovviamente nervosi ovviamente per Cipro, ma io non esagererei.

Spagna

Diversi quotidiani spagnoli hanno messo in prima pagina la storia di Cipro. Il riferimento più comune nella stampa spagnola è quello di corralito argentino - quando i conti degli argentini sono stati congelati per evitare una corsa agli sportelli nel paese alla fine del 2001.

Come in Italia, non ci sono segnali di depositanti spagnoli in corsa agli sportelli - ma il tasso di interesse sui titoli decennali spagnoli ha raggiunto oltre il 5% ieri mattina. Come in Italia, le autorità si sono mosse rapidamente per rassicurare i cittadini sul fatto che non vi è alcun rischio di contagio in Spagna.

Tuttavia, dalla stampa, c’è stata qualche preoccupazione sul contagio, con Carlos Segovia, redattore economico di El Mundo, che ha scritto,

Gli analisti di tutto il mondo cominciano a dubitare che il precedente di Cipro potrebbe un giorno finire in altri paesi dell’Europa meridionale, anche parzialmente.

Sotto il titolo, "Noi siamo una colonia tedesca", il corrispondente del giornale di Washington Pablo Pardo dice,

Il “salvataggio” imposto dall’UE su Cipro è la cosa più vicina ad una rapina a mano armata contro i risparmiatori di quel paese.

Anche l’economista spagnolo José Carlos Díez non si mostra soddisfatto. Scrive su El País,

L’operazione di salvataggio cipriota conferma che non ci sono segni di vita intelligente in Europa.

Il quotidiano economico spagnolo El Economista si mostra un po’ più rilassato, dicendo in un editoriale che un corralito in stile cipriota è "impensabile" in paesi della zona euro più grandi come la Spagna, il Portogallo o l’Italia. Ma l’articolo continua,

Prima di applicare il prelievo sui depositi agli obbligazionisti, si sarebbe dovuto applicare un haircut, in quanto il prelievo ora viene fuori come una misura incoerente.

Non c’è modo che questo si ripeterà in Spagna o in Italia, quindi non è chiaro quando dovrebbe aver luogo la grande corsa agli sportelli. Detto questo, una vera domanda rimane sulla possibilità che questo ostacolerà bailout futuri, futuri finanziamenti dall’eurozona o anche le mosse inesperte verso una maggiore integrazione della zona euro. Ma questo è un altro discorso.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: OpenEurope

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