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Cipro: accordo raggiunto. L’isola è salva? Dettagli sul piano

lunedì 25 marzo 2013, di Federica Agostini

Nelle prime ore di questa mattina, al 90° minuto, il governo Cipriota è riuscito a giungere ad un accordo con i finanziatori internazionali che gli permetterà di ricevere il prestito per il bailout da 10 miliardi di Euro; l’accordo, si apprende, eviterà il controverso prelievo forzoso sui conti bancari, ma imporrà ingenti perdite sui depositi nei due più grandi istituti di credito dell’isola.

L’accordo consentirà inoltre alla Banca Centrale Europea di mantenere aperto il rubinetto di emergenza per le banche cipriote evitando così il tracollo del settore finanziario dell’isola che minacciava la sua permanenza all’interno della zona Euro.

Bailout Cipro: un percorso ad ostacoli

L’accordo per il salvataggio di Cipro è stato raggiunto nelle prime ore di questo lunedì 25 marzo 2013, dopo un burrascoso incontro dei ministri delle finanze dei 17 dell’Euro; un incontro durato circa 12 ore durante il quale non sono mancate le "minacce" del presidente cipriota disposto finanche a lasciare che il paese uscisse dall’Euro.

"È stato particolarmente duro arrivare [ad un accordo]" ha commentato il ministro delle finanze olandese e presiede del comitato delle finanze, Jeroen Dijsselbloem, ma "abbiamo messo fine all’incertezza che negli ultimi giorni ha riguardato l’Euro e Cipro".

Il piano non dovrà essere approvato dal parlamento cipriota, visto che le perdite sui depositi di grandi dimensioni avverranno mediante la ristrutturazione delle due banche più grandi dell’isola, e non con una tassa. Solo tre giorni fa, il parlamento ha approvato una legge che disciplina i fallimenti bancari, come sollecitato da Bruxelles.

I mercati asiatici hanno risposto positivamente alla notizia del raggiunto accordo, l’indice Nikkei ha riportato un aumento del 1.7%, recuperando buona parte delle perdite della scorsa settimana. Futures e azioni sono al rialzo e anche l’Euro raggiunge i massimi di una settimana.

Secondo quanto riportato da Dijsselbloem, oggi rimane ancora da decidere se le banche cipriote potranno riaprire al pubblico martedì.

Un accordo per Cipro: i dettagli del piano

Oltre ad aver abolito il prelievo forzoso, la novità del nuovo accordo è che non prevede l’approvazione parlamentare, inoltre il nuovo programma prevede una distinzione netta per i depositi inferiori ai 100 mila euro. L’accordo precedente prevedeva un prelievo del 6.75% sui conti di importi inferiori ai 100 mila Euro, mentre secondo il nuovo "deal" le modalità saranno differenti.

Laiki Bank, secondo istituto più grande dell’isola (e anche più problematico), verrà chiuso. I depositi oltre i 100 mila Euro, per un totale di 4,2 miliardi, saranno depositati in una "bad bank" che potrebbe venir chiusa spazzando via del tutto tali fondi.

Obbligazionisti junior e senior della Laiki subiranno delle perdite, per una "prima assoluta" di un salvataggio in cui gli obbligazionisti senior subiscono perdite importanti.

I depositi più piccoli della banca, invece, saranno trasferiti alla Banca di Cipro (Bank of Cyprus), il più grande istituto finanziatore dell’isola che a sua volta sarà ridotto e ristrutturato. I depositi superiori alla soglia dei 100mila euro depositati nella banca saranno congelati e potrebbero essere soggetti a perdite significative una volta che l’istituto sia stato ristrutturato e ricapitalizzato.

A differenza dell’accordo firmato una settimana fa, soltanto i grandi istituti, Laiki Bank e Banca di Cipro subiranno perdite, ma c’è da dire che insieme le due banche rappresentano la metà di tutti i depositi del paese.

La Banca di Cipro eredita inoltre i nove miliardi di Euro che la Laiki deve all’Euro-sistema; prestiti a buon mercato che hanno permesso alla banca di rimanere in vita negli ultimi mesi.

Dijsselbloem ha spiegato che i soldi utilizzati per il salvataggio non saranno destinati alla ricapitalizzazione della Banca di Cipro, ma le autorità dovranno calcolare la cifra necessaria da prelevare dai conti più grandi per salvare la banca e renderla un creditore "sano", secondo le indicazioni UE. Non c’è ancora nulla di ufficiale nel calcolo, ma secondo stime informali dal FMI si tratta di una soglia superiore al 20% stimato la scorsa settimana.

Nicos Anastasiades, presidente cipriota, si è detto contento di avere un programma "nel migliore interesse del popolo di Cipro e dell’Unione Europea". Anche se le autorità cipriote hanno trascorso l’ultima settimana tentando di sfuggire alle perdite altrimenti imposte dal prelievo forzoso, i negoziati sono stati molto difficili.

Opposizioni: come sarà il futuro?

Al momento, gli oppositori al piano si dicono preoccupati per la reazione alle perdite sui grandi depositari del paese. Forzare queste perdite negli istituti più grandi dell’isola potrebbe portare ad una massiccia fuga di capitali e alla distruzione del sistema bancario dell’isola, industria primaria del paese.

Lasciare che la Banca di Cipro rimanga aperta è una delle conquiste del governo cipriota, una concessione offerta a Nicosia che ha respinto la prima offerta di salvataggio.

Olli Rehn, responsabile economico della commissione Europea ha detto che la settimana di sconvolgimento che ha caratterizzato gli ultimi 10 giorni dell’isola avrebbe potuto far esplodere una violenta recessione: "È chiara la profondità della crisi finanziaria nell’isola di Cipro: il prossimo futuro sarà molto duro per il paese e per la gente."

Cipro, vuoi davvero lasciare l’Euro?

La riunione delle alte cariche della finanza è andata avanti per tutta la notte, se un accordo non fosse stato raggiunto, oggi la BCE avrebbe dovuto chiudere tutti i finanziamenti d’emergenza alle banche cipriote.

Il presidente cipriota inizialmente ha tentato di difendere i correntisti di grandi dimensioni nelle due banche dell’isola, minacciando addirittura di lasciare la moneta unica. Ma alla fine, il meeting con i ministri delle finanze e con i vertici massimi della Troika (Mario Draghi, Christine Lagarde e José Manuel Barroso) è giunto ad un accordo. Attorno alla mezzanotte il presidente Anastasiades e i vertici internazionali hanno raggiunto l’accordo su come salvare l’isola dal tracollo e dopo due ore di consultazioni, finalmente questo è stato approvato dai ministri delle finanze della zona Euro. Cipro è salva, almeno per ora.

Fonte: Financial Times

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