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Cina aumenta banda di oscillazione del renminbi al 2%
lunedì 17 marzo 2014, di
La decisione era attesa da qualche settimana, alla fine è arrivata nell’ultimo week-end: a partire da oggi lo yuan cinese sarà negoziato all’interno di una nuova banda di oscillazione giornaliera pari a +/-2%. Il range è stato così raddoppiato. Nelle ultime settimane la People’s Bank of China aveva preparato il terreno per questa mossa annunciato da tempo, che rientra nel progetto di piena convertibilità del renminbi che dovrebbe concludersi entro cinque anni. Infatti la PBOC aveva iniziato a pilotare al ribasso il cambio USD/CNY dopo anni di rialzi incontrastati. In due mesi il cambio ha perso il 2%, per la prima volta negli ultimi due anni.
Attraverso interventi sul mercato e iniezioni di liquidità, la PBOC ha voluto dare un segnale preciso agli speculatori che stavano puntando esclusivamente sul rialzo dello yuan. Raddoppiando la banda di oscillazione giornaliera dello yuan, la PBOC ha intenzione di scoraggiare l’eccesso di afflusso di hot money che puntano sul carry trade dello yuan. Tuttavia, bisogna ricordare che l’intervento di ampliamento della banda dallo 0,5% all’1% effettuato nel 2012 non servì a molto per tenere il cambio su bassi livelli. Secondo Alessandro Balsotti di Jci Capital Ltd, “il rischio che la valuta si indebolisca ancora esiste”. Tuttavia l’esperto ricorda che la PBOC può intervenire ancora per evitare eccessi speculativi.
Infatti l’istituto monetario di Pechino dispone di ben 3.600 miliardi di dollari di riserve in valuta estera, che potrebbe utilizzare nel caso in cui “il movimento ribassista dovesse diventare disordinato”. Secondo l’esperto, i funzionari cinesi non esiterebbero a utilizzare questi enormi fondi in valuta straniera per evitare “danni alla credibilità di una moneta che la PBOC intende sdoganare come valuta di riserva globale”. Il tasso di cambio USD/CNY quota poco sopra 6,15, ma il 28 febbraio era salito a 6,1721 registrando contestualmente il maggior rialzo settimanale dal 2005.