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Cina: PBOC rafforza lo yuan e mira a scalzare il dollaro come valuta di riferimento mondiale

giovedì 13 novembre 2014, di Nicola D’Antuono

La Cina punta a diventare i tempi brevi la più grande potenza economica e finanziaria del pianeta, provando così a scavalcare anche gli Stati Uniti dopo il sorpasso ai danni del Giappone avvenuto circa tre anni fa. Nonostante qualche perplessità sulla capacità del paese di continuare a crescere anche in futuro a ritmi vertiginosi, sulla stabilità del regime comunista e sulla tenuta del debito privato, la Cina sa di avere le carte in regola per effettuare lo storico sorpasso ma per completare la sua eccezionale ascesa economico-finanziaria dovrà anche portare lo yuan a diventare la valuta di riferimento del commercio e della finanza globale a discapito del dollaro.

Diverse banche centrali stanno già puntando forte sullo yuan (Russia, Argentina, Australia e così via), ma ora sembra che anche la People’s Bank of Cina sia pronta a mettere in campo gli strumenti necessari per muoversi costantemente in questa direzione. Un passo importante è stato l’aumento del tasso di riferimento del cambio del renminbi dello 0,37% avvenuto tre giorni fa. Un incremento così robusto non avveniva dal 2010, ovvero da quando la PBOC ha sganciato lo yuan dal cambio fisso con il biglietto verde. La Cina vuole far capire a tutti i grandi player economici del pianeta che è pronta a fare dello yuan una valuta di riserva mondiale forte e credibile.

La mossa va un po’ controcorrente rispetto alle attuali strategie valutarie adottate dalle grandi banche centrali, in particolare la Bank of Japan con lo yen e la BCE con l’euro. Pechino no vuole affatto svalutare la sua moneta, anche se nella prima parte dell’anno il cambio offshore USDCNH è passato da 6,01 a 6,27. Oggi il cambio si muove tra 6,12 e 6,14, ma a fine ottobre è sceso anche a 6,11. Uno yuan forte sembra non essere nemmeno più deleterio per l’export cinese. Infatti a ottobre il surplus commerciale è stato pari a 45,4 miliardi di dolari, non troppo distante dal record di 49,85 miliardi di dollari registrato lo scorso agosto. Le potenzialità di crescita per il renminbi sono eccezionali, se si pensa che a settembre risultava ancora solo la settima valuta più scambiata al mondo nonostante un’economia gigantesca da 10mila miliardi di dollari.

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