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Chi è Dana Boente, il ministro della Giustizia fino all’arrivo di Jeff Sessions
martedì 31 gennaio 2017, di
Chi è Dana Boente, il nuovo ministro della Giustizia indicato da Donald Trump in attesa della nomina di Jeff Sessions? Perché il presidente degli Stati Uniti d’America ha licenziato il procuratore generale in carica Sally Yates?
Dana Boente per ora sarà il nuovo ministro della Giustizia di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti d’America ha licenziato il ministro della Giustizia in carica, Sally Yates, e ha promosso Dana Boente. Sarà lui a ricoprire il ruolo di ministro della Giustizia, fino alla conferma da parte del Senato degli Stati Uniti d’America di Jeff Sessions, procuratore generale americano e consigliere dello stesso Trump.
Si parla di una carica che durerà per poco tempo, ma che sta già facendo discutere visto il passato politico di Dana Boente. Perché il presidente Donald Trump ha licenziato il ministro e procuratore generale Sally Yates?
Secondo quanto riportato dalla stampa, l’ormai ex ministro della Giustizia Sally Yates, avrebbe dato ordine al suo Dipartimento di non difendere il provvedimento sull’immigrazione firmato nei giorni scorsi dal presidente Donald Trump.
Quello stesso provvedimento aveva causato diversi problemi al presidente. Già i Big della Silicon Valley come Google e Starbucks si erano messi contro Donald Trump, dando notizia delle misure di assunzione dei rifugiati e della creazione di fondi da dare in beneficenza.
Prima di essere cacciata dal presidente Trump, l’ex ministro della Giustizia Sally Yates aveva parlato delle sue responsabilità rispetto al Governo americano ed ai cittadini:
“La mia responsabilità è quella di assicurare che le posizioni che assumiamo in tribunale rimangano coerenti con il solenne obbligo di questa istituzione di perseguire sempre la giustizia e stare dalla parte del giusto. Al momento non sono convinta che la difesa dell’ordine esecutivo sia conforme a queste responsabilità e neppure che sia legale”
Ora Dana Boente, come nuovo ministro della Giustizia, promette di mettere in pratica tutti i provvedimenti proposti dal presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump in attesa che arrivi la nomina di Jeff Sessions, già accusato in passato di commenti razzisti che hanno coinvolto anche il KKK.
Chi è però Dana Boente e perché il presidente l’ha scelto come ministro della Giustizia reggente al posto di Sally Yates? Ecco cosa c’è da sapere su di lui.
Chi è Dana Boente, il nuovo ministro della Giustizia?
Dana Boente è un veterano del Dipartimento di Giustizia. Classe 1954, originario dell’Illinois, il nuovo ministro della Giustizia reggente lavora nella sezione dal 1984.
Diplomato presso la Saint Louis University nel 1976, ha frequentato poi la Scuola di Legge, che lo ha portato a lavorare come avvocato nel Distretto dell’Illinois.
Nel 1984 è passato alla Divisione Tasse della Sezione Criminale per poi arrivare al ruolo di procuratore del Distretto Orientale della Louisiana, grazie alla nomina del procuratore generale Eric Holder.
Nell’ottobre del 2015, Dana Boente è stato nominato dall’allora presidente Barack Obama e confermato dal Senato due mesi dopo come il 60° procuratore degli Stati Uniti d’America per il Distretto Orientale della Virginia.
Chi è Dana Boente? La nomina di Donald Trump
Dana Boente è stato nominato nuovo ministro della Giustizia dal presidente Donald Trump il 30 gennaio 2017, dopo il licenziamento dell’ex procuratore generale Sally Yates. Perché Trump ha scelto Boente come nuovo ministro della Giustizia?
Rispetto al Sally Yates, Boente nella sua storia è riuscito a lavorare sia sotto amministrazione Repubblicana che Democratica. Il ministro inoltre non si è mai espresso sulla sua visione politica, al contrario di Jeff Sessions. A questo riguardo alcuni suoi colleghi hanno parlato di Dana Boente rilasciando delle dichiarazioni sul suo nuovo lavoro di ministro della Giustizia.
L’avvocato Gene Rossi, collega storico di Dana Boente, ha detto di non aver mai visto l’attuale ministro della Giustizia di Donald Trump prendere una decisione politica in modo esplicito. Secondo Rossi, Boente farà del suo meglio “per rafforzare quello che crede sia la legge”.