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Certificazione Unica 2015: le sanzioni per i non autonomi. Salve solo le Partite IVA
lunedì 9 marzo 2015, di
Scade oggi il termine per inviare la Certificazione Unica 2015 all’Agenzia delle Entrate.
Mancano ancora alcune ore, poi scatteranno le sanzioni. Ricordiamo che la trasmissione può essere effettuata solo per via telematica, direttamente o tramite intermediario autorizzato.
In caso di omissione, invio tardivo o errori, l’importo della sanzione sarà pari a 100 euro. In caso di trasmissione errata però, la sanzione non verrà applicata se il contribuente o l’intermediario provvederanno a trasmettere la certificazione unica corretta entro i 5 giorni successivi alla scadenza.
L’Agenzia delle Entrate ha previsto una deroga per i lavoratori autonomi. Solo ed esclusivamente per l’anno in corso infatti, allo scopo di semplificare la prima applicazione della norma, per questi ultimi non varrà l’obbligo di compilare la sezione relativa ai dati assicurativi INAIL, né inviare le informazioni sui redditi esenti. Infine le CU 2015 in cui devono essere inclusi i soli redditi non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi (modello 730), potranno essere trasmesse anche in una data successiva al 9 marzo, senza ricevere alcuna sanzione da parte dell’Agenzia.
Ricapitolando quanto appena detto: chi non invierà la certificazione unica 2015 entro oggi, fatta eccezione per i lavoratori autonomi, andrà incontro a delle sanzioni. Le partite IVA invece saranno salve.
Certificazione Unica 2015: sanzioni
La sanzione prevista per omesso, errato, o tardato invio della Certificazione unica è pari a 100 euro. La sanzione verrà comminata anche nel caso in cui il rinvio correttivo della certificazione verrà trasmesso oltre i cinque giorni successivi alla scadenza prevista.
In merito, bisogna fare un chiarimento: la scadenza inizialmente prevista era il 7 marzo, ma dato che cadeva di sabato, il termine ultimo per la trasmissione è stato rinviato di due giorni. L’Agenzia delle Entrate però non ha tenuto conto della mini proroga nel calcolo dei giorni in cui è possibile effettuare delle correzioni. I cinque giorni previsti scadranno dunque il 12 marzo e non il 14. Da oggi dunque, i contribuenti avranno a disposizione solo tre giorni.