Home > Altro > Archivio > Cassazione: stop vendita frutta e verdura all’aperto. Condanne penali per i (…)

Cassazione: stop vendita frutta e verdura all’aperto. Condanne penali per i commercianti

mercoledì 12 febbraio 2014, di Marta Panicucci

Fa già discutere la sentenza della Cassazione che condanna penalmente un commerciante per aver esposto sul marciapiede di fronte al proprio negozio tre cassette di frutta e verdura.

La terza sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna alla pena dell’ammenda stabilita dal tribunale di Nola a un venditore "per aver detenuto per la vendita 3 cassette di verdure di vario tipo in cattivo stato di conservazione".

Secondo la suprema corte il comportamento del commerciante in questione, tenuto dal molti suoi colleghi su tutto il territorio nazionale, violerebbe le disposizioni presenti nella legge approvata il 30 aprile 1962, numero 283, in materia di "Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande".

Stop quindi alla vendita di frutta e verdura all’aperto; i commercianti scoperti a esporre per strada o sul marciapiede cassette con generi alimentari rischiano una condanna penale e un’ammenda non ancora quantificata.

Sentenza della Cassazione
Il commerciante di Pomigliano d’Arco, condannato del tribunale di Nola, si era rivolto alla Cassazione denunciano che il giudice nell’infliggere la condanna aveva considerato "la sola collocazione all’aperto degli alimenti, ritenuti esposti agli agenti atmosferici" senza invece notare "la presenza di segni evidenti della cattiva conservazione o l’inosservanza di particolari prescrizioni finalizzate alla preservazione delle sostanze alimentari".

I giudici della Cassazione però, hanno confermato la sentenza del tribunale di Nola: "il cattivo stato di conservazione dell’alimento può assumere rilievo anche per il solo fatto dell’obiettivo insudiciamento della sola confezione, conseguente alla sua custodia in locali sporchi e quindi igienicamente inidonei alla conservazione, ed é configurabile anche nel caso di condizioni igieniche precarie".

Ribadendo quanto già stabilito dalla sentenza di primo grado: "la messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisca una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari".

Nel caso preso in esame riguardante il commerciante di Pomigliano d’Arco "tre cassette di verdura erano esposte all’aperto e, pertanto, a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito e la verdura era esposta per la vendita sul marciapiede antistante l’esercizio commerciale".

Commento della Coldiretti
La sentenza della Cassazione, osserva la Coldiretti, rischia di favorire i grandi centri commerciali e accelerare la chiusura dei piccoli negozi alimentari che hanno già registrato nel 2013 un calo record delle vendite del 3%.

"Dalle strade della città - conclude la Coldiretti - non vanno tolte le cassette di frutta ma lo smog che non danneggia solo i prodotti alimentari ma anche la salute degli italiani che in un caso su cinque dichiarano di avere problemi respiratori favoriti dal peggioramento della qualità dell’aria."

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.