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Cambio euro-dollaro ancora destinato al crollo nel 2016?
sabato 9 aprile 2016, di
Negli ultimi mesi, una minoranza di analisti e case di investimento ha ribadito le previsioni per una parità sul cambio euro-dollaro entro la fine del 2016 o del 2017.
Tuttavia, il contesto in Europa ha subito un brusco peggioramento e alcuni si sono affrettati ad aggiornare le previsioni sul cambio euro-dollaro, anticipando una caduta dell’euro più ampia di quanto pensato in passato.
Una previsione del genere sul cambio euro-dollaro potrebbe sembrare alquanto estrema, ma è ancora possibile vedere un’inversione di tendenza sul cambio euro-dollaro.
Il biglietto verde ha tutte le carte in tavola per rafforzarsi più velocemente e con più potenza rispetto all’euro.
Ecco perché è ancora possibile assistere presto ad un crollo del cambio euro-dollaro.
Cambio euro-dollaro destinato al crollo nel 2016
La storia recente ci ha mostrato un modello specifico che si ripete sul cambio euro-dollaro, e secondo l’analista Gaurav S. Iyer di Profit Confidencial sarebbe da matti non tenere in considerazione i segnali di pericolo.
Tutto ciò che dobbiamo fare è osservare la Banca Centrale Europea (BCE) per capire il perché il cambio euro-dollaro potrebbe ancora subire un brusco crollo nel 2016.
Non solo i tassi di interesse in territorio negativo: la BCE sta anche proseguendo con un ampio piano di Quantitative Easing. Sta comprando debito sovrano e bond corporate per un totale di 80 miliardi di euro al mese. Alcuni analisti tendono a dimenticarlo cercando di prevedere i prossimi movimenti sul cambio euro-dollaro.
E quando una banca centrale è impegnata in uno stimolo monetario del genere, è logico aspettarsi alcuni effetti.
Cambio euro-dollaro: lo stimolo della BCE non funziona
Mettiamo il caso che tu fossi il CEO di una grande società tedesca e sapessi che la BCE ha iniziato a comprare anche i debiti societari. Cosa faresti?
Sicuramente emetteresti alcuni bond per ricevere del denaro facile dall’Euro Tower.
I tassi di interesse negativi significano che la BCE ti paga per prendere in prestito il suo denaro, quindi perché non approfittare della situazione?
Ed è ciò che sta succedendo ora. Molti CEO stanno cercando di trarre tutto il vantaggio possibile da un accesso così facile al finanziamento, ma - ahimè - non stanno utilizzano il capitale come desiderato dalla BCE.
Il punto d’arrivo del taglio dei tassi di interesse e del QE è spingere le società a prendere prestiti, investire, assumere più personale, migliorare il mercato del lavoro e aumentare così la spesa nell’eurozona. Tutto questo si tradurrebbe in crescita.
Nella settimana successiva all’annuncio dell’ultimo bazooka di Mario Draghi, le società della zona euro hanno emesso ben 25,0 miliardi di euro in debito corporate.
Ma hanno speso veramente poco.
L’indice PMI avrebbe dovuto segnare livelli da record se le aziende fossero state davvero impegnate ad investire in vista di un aumento della domanda, ma il market mover ha addirittura mancato il consensus del mercato.
Le aziende non assumeranno nuovo personale fino a quando non avranno un numero sufficiente di clienti a cui vendere.
Assumeranno se ci sarà più domanda, ma la domanda non aumenterà se non inizieranno ad assumere.
Lo stimolo della BCE sta fallendo, ma non sappiamo ancora quanto sarà grande il fallimento. Lo stimolo della BCE era stato progettato per generare un’attenta svalutazione dell’euro. Ma la banca non ha calcolato quanto potesse essere inefficace il piano di stimolo, il che potrebbe far crollare il cambio euro-dollaro più di quanto previsto.