Home > Altro > Archivio > Cambio euro-dollaro: analisi e previsioni (30 maggio - 3 giugno)
Cambio euro-dollaro: analisi e previsioni (30 maggio - 3 giugno)
sabato 28 maggio 2016, di
Euro-dollaro chiude in ribasso la quarta settimana consecutiva, nella quale ha percorso a ritroso tutta quota 1,11.
L’apprezzamento della valuta americana continua, con l’indice spot del dollaro che ha superato quota 95, e questo avviene alla luce del rinnovato ottimismo tra i membri del FOMC sul rialzo dei tassi di interesse USA.
Non ultima la Yellen, a poche ore dalla chiusura della giornata di venerdì, ha confermato l’intenzione concreta di rialzare i tassi nei prossimi mesi, senza però lasciarsi scappare nessun tipo di conferma relativamente al meeting previsto a giugno.
Le sue parole hanno offerto in ogni caso sostegno all’andamento di giornata, prolungando il ribasso di euro-dollaro fino alla chiusura di settimana, avvenuta a 1,111.
Nei giorni che segneranno il passaggio da maggio a giugno è prevista alta volatilità, visti i numerosi dati ed eventi presenti nel calendario economico.
Dall’inflazione EU al PMI, passando per la riunione della BCE e i non farm payroll USA, la prossima settimana offrirà grandi occasioni di movimento al cambio euro-dollaro, il cui andamento sembra però ormai avere una direzione ben precisa: il ribasso.
Cambio euro-dollaro verso il ridimensionamento: parola a Draghi
Il cambio euro-dollaro è vittima della corsa inarrestabile messa in piedi dalla valuta americana.
Alla chiusura della quarta settimana rialzista dell’indice spot del dollaro coincide, infatti, la quarta settimana di ribasso del principale tra i cambi, giunto a ridosso di quota 1,11.
Le prospettive di politica monetaria della Fed sono oscillate dal troppo ottimismo dello scorso dicembre al celato pessisimismo di aprile fino a giungere a delle nuove, incoraggianti intenzioni in questo mese, con il rialzo dei tassi sicuro nei prossimi mesi, probabile a giugno.
Il mercato sconta tutte queste informazioni spingendo euro-dollaro al ribasso e alla rottura dell’ennesima trendline positiva, come osservabile dal seguente grafico giornaliero:
In giallo sono rappresentati i ritracciamenti di Fibonacci, disegnati tenendo conto del minimo a 1,052 segnato da euro-dollaro lo scorso 3 dicembre, con le parole di Mario Draghi.
Sarà proprio rappresentato dal presidente della BCE il fulcro della settimana, con l’incontro previsto per giovedì. Non sono previsti aggiornamenti dei tassi di interesse, destinati a rimanere azzerati nell’Eurozona per ancora molto tempo, ma tutte le ultime volte che Draghi si è espresso ha portato sempre grandi movimenti su euro-dollaro.
Riprendendo i ritracciamenti di Fibonacci, quindi, un eventuale prosecuzione al ribasso per il cambio avrebbe due principali obiettivi: il 50.0 a 1,109 e soprattutto il 61.8 a 1.096, che coincide con un importante livello di supporto/resistenza di medio periodo.
Fino alla giornata di giovedì è difficile immaginare una ripresa della valuta comunitaria, destinata a perdere ulteriore terreno fino almeno al primo dei due target, con un altro importante supporto a 1,105, al netto di piccoli ritracciamenti al rialzo come quelli avvenuti nelle giornate di mercoledì e giovedì.
L’indicatore RSI comincia a viaggiare vicino ai livelli di ipervenduto, fattore che incoraggia la possibilità di giorni di pausa dal ribasso, accompagnati magari dalla pubblicazione di dati positivi sull’Eurozona.
Ma sarà in ogni caso la giornata di giovedì a determinare l’andamento settimanale di euro-dollaro, con le parole di Draghi che potranno assecondare il trend in atto, con la volontà di deprezzare ulteriormente l’euro e rimanere al di sotto dell’1,10 o, al contrario, cercare di ritracciare uno dei livelli di Fibonacci lasciati sino a quel punto alle spalle.
L’intervento della BCE rischia però di fornire uno sprint solo momentaneo. La settimana si andrà infatti a concludere con importanti dati USA e l’andamento generale è destinato a tornare presto nelle mani della Fed, delle aspettative del mercato sul dollaro e dell’attesissimo meeting di metà mese.
Cambio euro-dollaro: i market mover della settimana
Nel corso della prossima settimana ci saranno numerosi e importanti market mover, come detto, che con la BCE e i non farm payroll statunitensi vedono solo due tra i tanti motivi di interesse del mercato.
Gli investitori saranno ben attenti ai segnali forniti dalle due principali aree economiche mondiali, vediamo quindi di capire quando ci saranno i passaggi chiave per euro-dollaro in ciascuna delle giornate della prossima settimana, che avrà solo lunedì come giorno tranquillo:
- martedì 31 maggio - inflazione annuale e tasso di disoccupazione mensile per l’Eurozona, previsto il primo in lieve rialzo e il secondo costante;
- mercoledì 1 giugno - PMI manifatturiero Eurozona, costante, variazione dell’occupazione non agricola e indice ISM manifatturiero per gli Stati Uniti, il primo previsto in crescita, il secondo in calo;
- giovedì 2 giugno - annuncio tassi di interesse Eurozona e riunione BCE, scorte di petrolio USA;
- venerdì 3 giugno - vendite al dettaglio Eurozona, in crescita, e non farm payroll, tasso di disoccupazione mensile e indice ISM non manifatturiero per gli USA, il primo previsto in crescita, gli altri costanti.
Tutto ruoterà quindi intorno alla giornata di giovedì, ma non bisognerà sottovalutare l’importanza che alcuni dati potranno ricoprire, soprattutto se pubblicati contro le previsioni del mercato.
Giugno, in ogni caso, promette di iniziare alla grande.
