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Cambi: il Dollaro USA sarà ancora una valuta rifugio?

martedì 9 ottobre 2012, di Federica Agostini

Per fronteggiare la crisi economica, la Federal Reserve ha lanciato il piano di acquisti passato alla storia come QE3, secondo un’analisi dei mercati finanziari dal Financial Times, il quantitative easing 3 può portare ad una momentanea stagnazione della valuta statunitense che, sul lungo termine, continuera a mantenere il suo ruolo di valuta rifugio.

Dollaro USA: 4 ragioni per cui sarà ancora valuta rifugio

Ci sono almeno quattro ragioni per le quali il dollaro continuerà a mantenere la propria posizione di valuta rifugio:

 1. L’economia degli Stati Uniti ha ripreso a crescere dopo la crisi finanziaria del 2008-2009, sebbene in maniera lenta, mentre l’Eurozona rimane a doversi confrontare con le misure di austerity, il Regno Unito è in recessione e l’economia del Giappone rimane stagnante.

 2. Il mercato delle obbligazioni negli Stati Uniti ha continuato a mantenere il suo valore di "safe haven" nonostante il downgrade calato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, segno evidente dell’abilità della Federal Reserve di mantenere una linea di politica monetaria indipendente e del Governo di applicare misure fiscali su vasta scala che ha mantenuto intatta la fiducia degli investitori nei confronti dei "beni USA".

 3. La rivoluzione dello "shale gas" che in America sta contribuendo alla riduzione del consumo di energia importata. Durante la prossima decade, gli Stati Uniti si imporranno quale unica grande regione del mondo a tagliare i conti sulle importazioni di petrolio, contribuendo all’incremento del prodotto interno lordo.

 4. Le banche centrali delle altre regioni economiche accettano con poco entusiasmo una valuta troppo forte. Così, mentre la Federal Reserve fa ripartire gli acquisti, la Banca Centrale Europea è pronta ad acquistare debito sovrano, la Bank of Japan estende il programma di acquisti, la Bank of England prepara denaro da iniettare nel mercato e la Swiss National Bank ancora ad una zona fissa il cambio del Franco sul mercato delle valute.

Federal Reserve vs. Bank of Japan

Nonostante la Federal Reserve abbia annunciato un programma da 40 miliardi di dollari al mese, il dollaro ha subito un leggero calo contro l’Euro. Tuttavia, il grande calo non è ancora scongiurato, ma in agguato finché la classe politica non riuscirà a scongiurare il cosiddetto "fiscal cliff" prima della fine dell’anno.

Secondo questa prospettiva, dunque, il quantitative easing della Federal Reserve somiglierebbe alle operazioni della Bank of Japan: per decenni, infatti, la BoJ ha stampato moneta per acquistare titoli di Stato, ma quando la banca ha cambiato il passo, lo yen ha reagito. Dunque, quando la banca centrale mantiene invariati i suoi piani di stimolo monetario, le analisi degli investitori prendono in esame anche altri fattori economici, ma le continue modifiche sui piani di acquisto suonano agli occhi di questi come un campanello d’allarme: qualcosa non sta funzionando, e tutto il resto perde di importanza.

Se la Fed non interverrà troppo frequentemente sul piano lanciato, spiega infine il Financial Times, è possibile che il Dollaro riacquisti tutta la sua forza grazie ad una serie di fattori fondamentali che, sul lungo termine, gli sono più che favorevoli.

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