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Bufera sui mercati finanziari simile al 2008. Torna la voglia di asset rifugio
giovedì 21 gennaio 2016, di
Il 2016 è iniziato nel peggiore dei modi per i mercati finanziari globali, sorpresi da un’ondata di vendite su larga scala che ha colpito tutte le principali borse mondiali da Shanghai a Milano, da New York a Hong Kong, da Mosca a Tokyo. Il panico tra gli investitori, che temono una crisi finanziaria sulla falsariga di quanto accaduto sul finire del 2008 dopo il crack di Lehman Brothers, si sta allargando a macchia d’olio e colpendo in maniera violenta tutti gli asset più rischiosi (e volatili), come le azioni, le materie prime e i bond ad alto rendimento.
Lo scenario di risk-off sui mercati mondiali sta spingendo gli investitori a richiedere sempre più protezione ai propri portafogli, impostati in un’ottica di medio-lungo periodo. Aumenta così la domanda di beni rifugio, che finalmente inizia a coinvolgere anche l’oro oltre che i bond tedeschi e americani. Il metallo prezioso, che lo scorso dicembre era arrivato a quotare meno di 1.050$ l’oncia ai minimi dal 2010, sta risalendo la china, ma soprattutto inizia a convincere anche da un punto di vista tecnico. La quotazione sta provando a confermarsi sopra i 1.100$ l’oncia, mettendosi alle spalle i supporti di breve termine posti intorno a 1.080$.
A questo punto è atteso anche il boom dell’argento, che finora è stato messo nel dimenticatoio dai trader. Il metallo grigio è tornato sopra 14$ l’oncia, ma la vera ripresa dai bottom di periodo dovrebbe avvenire solo in caso di breakout esplosivo rialzista sopra l’area di resistenza compresa tra 14,4$ e 14,6$ l’oncia. Oltre ai metalli preziosi, gli asset rifugio più richiesti restano sempre il Bond americano e il Bund tedesco: quest’ultimo continua a stupire, aggiornando nuovi massimi storici e rendimenti sempre più sottozero. Sul mercato valutario non si ferma poi la corsa dello yen, di gran lunga la moneta più acquistata nelle ultime settimane.