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Borsalino choc: la storica azienda è fallita
martedì 19 dicembre 2017, di
Borsalino ha dichiarato fallimento. La storica azienda italiana produttrice di cappelli non ce l’ha fatta.
Il Tribunale fallimentare di Alessandria ha respinto (per la seconda volta) la richiesta di concordato preventivo avanzata dalla società ed ha così aperto le porte al fallimento della stessa.
Per mesi interi l’attività dell’azienda è proseguita nell’incertezza più totale ma le performance non sono passate inosservate: i volumi sono cresciuti tanto da far stimare un fatturato di oltre 17 milioni di euro. I dati non sono serviti a far cambiare idea al Tribunale che poche ore fa ha definitivamente spianato la via al fallimento di Borsalino.
Il “No” del giudice
Non è la prima volta che il giudice risponde negativamente alle richieste della società. A dicembre del 2016 è infatti arrivato il primo rifiuto che ha imposto la riapertura dell’iter e dunque la presentazione di un nuovo piano industriale nella primavera del 2017. Oggi, a un anno dal primo “No”, il Tribunale si è mostrato fermo e non ha cambiato idea.
Viene da chiedersi cosa accadrà ora ad un’azienda che per 160 anni ha rappresentato un punto fermo del fashion italiano e mondiale, con prodotti e manifatture spesso utilizzati anche in ambito cinematografico. La richiesta dei sindacati, dei lavoratori e delle istituzioni locali è unanime:
“L’azienda non si deve fermare; tutto il territorio deve fare in modo che il marchio resti legato alla fabbrica di Spinetta Marengo”,
ha affermato Maria Iennaco della Cgil.
Diario di una crisi
I problemi di Borsalino iniziano negli anni ’90, quando l’azienda finisce nella polvere di Tangentopoli. Dopo essere passata di mano in mano, la società viene coinvolta nel crac finanziario dell’imprenditore Marco Marenco, una situazione che si risolve con un concordato di continuità: l’azienda inizia ad essere gestita da Haeres Equita.
I commissari straordinari Ambrosini e Barisone affittano il ramo aziendale a Philippe Camperio, ma non passa molto tempo e viene avanzata al Tribunale una nuova richiesta di concordato preventivo. Le decisioni del giudice sono irremovibili. Per Borsalino si aprono le porte del fallimento.