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BoE: politica monetaria sufficiente all’economia? (Financial Times)

giovedì 9 agosto 2012, di Federica Agostini

La Bank of England è costretta a tagliare le stime sulla crescita, generando così un’ondata di dubbi e perplessità riguardo alla politica monetaria della BoE: è davvero sufficiente a far ripartire l’economia?

Dal Financial Times:

BoE: finisce la scorta di politica monetaria

Si prevede che la ripresa dell’economia britannica sarà più lenta e più lunga di quanto ci si aspettasse mesi fa. Aumentano così i dubbi riguardo a quanto sia efficace la politica monetaria della BoE nella promozione dell’economia.

Stando al report sull’inflazione trimestrale della BoE, infatti, si attende che l’economia cresca al tasso annuale del 2.1%, per i due anni a venire. Un ribasso delle previsioni dl 2.6% di maggio e giù rispetto alla previsione per il 2015, elaborata 6 mesi fa, del 3.4%.

"E’ cambiata la valutazione dell’abilità dell’economia di potersi riprendere" ha detto George Buckley della Deutsche Bank al Financial Times. Stando ai dati storici, ha detto Buckley, nei due anni successivi ad una recessione il tasso di crescita si è sempre aggirato attorno al 3% ed è per questo che la previsione riguardo alla crescita del Regno Unito sembra essere piuttosto deludente.

Capacità di fornire beni e servizi: giù

Guardando al report della BoE, gli analisti notano un cambiamento di stime riguardo all’abilità di lavoratori e di imprese di fornire beni e servizi.

In particolare, la crescita della produttività è rimasta ostinatamente bassa, per ragioni alle quali i membri della commissione per la politica monetaria della BoE non sanno dare una spiegazione.

La difficoltà nella provvedere ad adeguati fornimenti è dimostrata dal fatto che, nonostante quanto previsto, il tasso di crescita della nazione sarà più basso in futuro e l’inflazione è cambiata di poco.

"Ciò significa che il gap nella produzione non è poi così vasto come si pensava" ha detto Jens Larsen dalla Reserve Bank of Canada, riferendosi alla differenza tra ciò che è una nazione produce effettivamente e ciò che, senza spinte all’inflazione, potrebbe produrre.

Questo implica che ci sono ben poche possibilità che una politica monetaria possa essere lo strumento per riportare il paese alla crescita sul lungo termine.

Cosa farà la BoE?

Saggiamente, ha poi aggiunto Larsen, la BoE ed il Tesoro per incentivare la crescita hanno rivolto la loro attenzione al meccanismo di credito.

Secondo Mervyn King, Governatore della BoE, un ulteriore taglio ai tassi di interesse fallirebbe non soltanto nell’aiuto all’economia, ma sarebbe anche controproducente per le banche, che non guadagnerebbero abbastanza dai nuovi prestiti.

Dopo i commenti di Mervyn gli investitori hanno ridotto certamente le loro aspettative riguardo alla possibilità di nuovi tagli di interesse, ma potrebbero esserci misure molto più promettenti.

FLS, Funding for Lending Scheme

Nel report della BoE si legge che un nuovo Schema per i Fondi di Prestito (new funding for lending scheme, FLS) potrebbe ridurre i costi di prestito della banca di circa 1 o 2 punti percentuali, stando alle condizioni attuali del mercato.

Secondo la Bank of England, costi di prestito ridotti potrebbero aumentare nel tempo la quantità di prestiti ed abbassare i tassi per i cittadini e le aziende. In questo modo le banche potrebbero scegliere di incentivare profitti e capitali, piuttosto che abbassare i tassi di prestito.

Kevin Daly, della Goldman Sachs, non è l’unico ad esprimere qualche perplessità riguardo all’effettivo funzionamento del FLS "Pensiamo chelo schema per il fondo di prestiti sia una buona cosa, ma la BoE è troppo fiduciosa riguardo alla sua effettività".

Come ha fatto notare Buckley al Financial Times, le banche dovranno ancora fare accertamenti sulle persone che richiedono i prestiti e, se anche la concessione di prestiti diventi più semplice per le banche, nessun istituto concederà un mutuo ad una persona che non sarà in grado di ripagarlo e non è detto che questa manovra sarà sufficiente alla definitiva ripresa dell’economia del Regno Unito.

Traduzione per Forexinfo.it a cura di Federica Agostini - Fonte: Financial Times

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