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Blocco pensioni incostituzionale, la sentenza del Tribunale di Palermo
mercoledì 13 novembre 2013, di
Blocco pensioni incostituzionale? Sembra proprio di sì, e stavolta non stiamo parlando di una sentenza della Consulta sulle pensioni d’oro, bensì di un tema contenuto anche all’interno della legge di Stabilità: la rivalutazione delle pensioni. Nello specifico, parliamo però del blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per il biennio 2012/2013, previsto dal comma 25, dell’art. 24, D.L. 201/2011, convertito in Legge n. 214/2011. Non siamo, infatti, di fronte a un parto della premiata ditta Letta e Alfano, bensì di apposite disposizioni contenute già nella Riforma delle pensioni Fornero, approvata con il decreto Salva Italia 2011 dal Governo Monti, e che adesso finiranno sotto l’occhio vigile della Corte Costituzionale, per stabilire definitivamente se siano contrarie ai principi contenuti nella nostra Carta.
La sentenza del Tribunale di Palermo
La sezione Lavoro del Tribunale di Palermo, infatti, in accoglimento del ricorso presentato della Federmanager lo scorso 27 giugno 2013, ha infatti riconosciuto come rilevante la questione di costituzionalità sollevata sulle norme in esame, ordinando l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.
Cosa dice la Riforma Fornero sulla rivalutazione delle pensioni
Il punto contestato dal Tribunale siciliano, così come possiamo leggere dalla sentenza, è il seguente:
In considerazione della contingente situazione finanziaria, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013, esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS nella misura del 100 per cento
Ma non solo: sempre secondo questa sentenza, la Riforma Fornero abolirebbe di fatto ogni forma di perequazione non solo per le pensioni “elevate”, ma anche per quelle di importo superiore a 1405 euro mensili. Il tutto non solo per un anno, ma per ben due anni consecutivi (2012 e 2013).
La situazione economica e i principi costituzionali
Il Tribunale, sottolineando che il blocco della perequazione automatica produce effetti permanenti sui titolari di pensione (non è intatti prevista nessuna forma di recupero per gli anni successivi), e che lo Stato, di fronte a condizioni di grave crisi economica, può ricorrere a strumenti straordinari, ma sempre nel rispetto dei principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale, ha dichiarato non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps, passando così la parola direttamente alla Corte Costituzionale.
E la legge di Stabilità?
La sentenza della Consulta si conoscerà entro giugno prossimo, ma intanto questa decisione rischia di essere l’ennesima tegola sul dibattito infuocato che sta accompagnando l’esame della legge di Stabilità in Senato, dove più di 3000 emendamenti sono al vaglio della Commissione di Bilancio, e molti dei quali si stanno infrangendo contro il muro delle necessarie coperture economiche. Intanto, nessun accordo, per ora, pare esserci tra i partiti di maggioranza sul tema della rivalutazione delle pensioni.