BCE: tassi di interesse, il taglio è ormai alle porte. Ecco perché

Dopo che il presidente della Banca Centrale Europea ha detto che c’è la possibilità di un taglio ai tassi di interesse al riferimento dell’Eurozona, la moneta unica ha subito il calo maggiore dall’inizio dell’anno. Il taglio sembra essere ormai alle porte, ma vediamo perché questa volta la possibilità sembra essere davvero concreta.

Il taglio ai tassi di interesse da parte della BCE potrebbe concretizzarsi se le condizioni economiche lo consentono, ha detto Jens Weidmann in un’intervista al Wall Street Journal che ha portato l’euro al ribasso dell’1%, anche se poi il trading durante la sessione asiatica sembra essere andato decisamente meglio.

Nell’Eurozona si è sempre stati incerti riguardo alla possibilità di un taglio perché, sebbene accennato, non sembrava che questo fosse la priorità. Spiega Mitul Kotecha di Credit Agricole: "Ora che sono loro [i funzionari BCE] a parlarne, questo ci suggerisce c’è che anche un certo senso di urgenza."

Cos’è cambiato dall’ultimo meeting?

Al meeting di aprile, la BCE ha lasciato il proprio riferimento invariato allo 0.75%, prevedendo un graduale miglioramento dell’economia e promettendo di mantenere sotto controllo la situazione.

Ma gli ultimi numeri dall’Eurozona sono tutt’altro che buoni: i dati rilasciati martedì mostrano che l’indice ZEW, misuratore del sentiment economico per l’Eurozona è sceso a marzo ad un livello inferiore dell’atteso al 24.9, rispetto a 33.4 di febbraio. Mercoledì è stato riportato un calo del 10% su base trimestrale dai produttori automobilistici dell’area.

Non solo, anche la crescita economica per la Germania è stata rivista al ribasso per il 2013: dall’1% previsto ad ottobre, si è passati allo 0.8%.

"L’economia europea non è fuori dai guai, per la BCE è fondamentale mantenere aperta ogni possibilità in questo momento, soprattutto se c’è preoccupazione per il rallentamento economico della Germania," spiega Vishnu Varathan della Mizuho Corporate Bank che incide: "basta guardare ai dati sulle vendite automobilistiche nel primo trimestre: numeri abissali."

La parola di Weidmann

Secondo gli analisti, risultano essere particolarmente importanti i commenti da Jens Weidmann, considerato come tra i più influenti e duri del Consiglio BCE, nonché rappresentante dell’economia più grande dell’Eurozona.

Richard Jerram, Bank of Singapore, spiega: "Weidman dice qualcosa di molto importante perché proviene dalla Bundesbank (banca centrale tedesca) e se anche lui si prepara per un taglio, allora è probabile che ciò accada: ecco perché il mercato reagisce così."

Quando il taglio?

Sembra probabile tra maggio e giugno e, aggiunge Jerram, "l’idea che la politica sia pronta a supportare la crescita sarà positiva per il sentiment".

La settimana sui mercati è stata piuttosto volatile, con una disfatta sulle materie prime e dati economici più deboli del previsto da Stati Uniti e Cina che alimentano le preoccupazioni per l’economia mondiale.

Secondo gli analisti, un taglio sui tassi di interesse potrebbe gravare sull’andamento dell’Euro.

Rumors sui mercati parlano di un possibile downgrade del rating sul debito sovrano in Francia e Germania. Inoltre, l’ex membro del comitato esecutivo BCE, Lorenzo Bini Smaghi, ha riferito alla stampa che la banca centrale dovrebbe trovare il modo di frenare i guadagni dell’euro.

"I commenti di Smaghi mettono sotto pressione l’Euro" commenta Kotecha (Credit Agricole). "L’euro ha beneficiato della stabilità dei mercati obbligazionari delle zone periferiche, ma le prospettive sono sofferenti sia per la crescita, sia per le nuove politiche BCE."