I corsi del Kiwi mostrano segnali di ripresa dopo la violazione di un livello dinamico. Ecco le strategie operative, secondo l’analisi tecnica, a favore dei compratori
| Valori | |
|---|---|
| Ultimo prezzo | 0,6511 |
| Variazione | -0,49% |
| Max (52 settimane) | 0,706 |
| Min (52 settimane) | 0,67 |
| Indicatori | |
|---|---|
| MM200 | 35,88 |
| RSI 14 | -0,005 |
| MACD | 0,000 |
| Performance | |
|---|---|
| 1 settimana | 0,25% |
| 1 mese | -2,33% |
| 3 mesi | -4,35% |
Il cambio NZD/USD al momento si attesta a 0,6513, dopo il movimento ribassista registrato ieri.
La struttura tecnica del cambio è ancora orientata al ribasso ma, considerando la le indicazioni di momentum provenienti dall’oscillatore RSI settato a 14 periodi in prossimità della soglia di ipervenduto, ci si potrebbe attendere un rimbalzo del cambio dai livelli attuali.
La rottura della trendline discendente che conta i principali massimi decrescenti dal top segnato il 21 marzo a 0,6969, ha già fornito un segnale di ripresa e il pullback su tale livello potrebbe confermare la rinnovata impostazione rialzista, anche se solo di breve termine per il momento.
In particolare la rottura dei massimi di ieri a 0,6553 darebbe il via ad operazioni di acquisto con stop loss collocabile poco al di sotto dei minimi della stessa barra a 0,6500. Un primo obiettivo potrebbe essere identificato sul livello tondo a 0,6700, mentre un target finale a transitante a 0,6800.
Per il fronte ribassista, si potrebbero implementare strategie short solo nel caso di una chiusura inferiore a 0,6480. In tal caso un primo obiettivo di profitto potrebbe essere identificato a 0,6425 ed un target finale a 0,6400.
© RIPRODUZIONE RISERVATA