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Allarme FMI: crisi italiana, ricadute mondiali

domenica 29 settembre 2013, di Valentina Brazioli

Le tensioni politiche all’interno della coalizione di governo sono un rischio per la crescita economica italiana che, dopo due anni di recessione, inizia a mostrare segnali di stabilizzazione. E un peggioramento della crisi economica italiana avrebbe conseguenze in Europa e nel mondo, considerato il ruolo centrale del Belpaese nel commercio globale e nel sistema finanziario. Questo il parere del Fondo Monetario Internazionale, riportato dall’Ansa, che spiega:

Per questo è necessario non perdere lo slancio per le riforme e continuare nella riduzione del debito, anche con le privatizzazioni. In questo quadro è critico reperire le risorse per coprire le mancate entrate con la proposta abolizione dell’Imu.

Il quadro dipinto dal Fmi è a luci ed ombre. A fronte di una modesta ripresa che inizierà alla fine dell’anno, il 2013 si chiuderà all’insegna del segno meno: il PIL calerà dell’1,8%, con un deficit al 3,2%, oltre le attese del governo, e il debito si attesterà al 132,3%.

La debolezza delle banche italiane

A pesare sulle prospettive italiane sono anche le debolezze delle banche, con la loro bassa redditività. Nonostante i significativi progressidell’Italia negli aggiustamenti di bilancio in un contesto non favorevole per la crescita, le autorità non devono mollare la presa e devono andare avanti: senza più profonde riforme strutturali la crescita resterà bassa. Tutto sommato, secondo il Fondo, i mali del nostro Paese, a differenza di altri, non arrivano dal comparto bancario, e questi non contribuisce al peggioramento dei conti pubblici.

Monte dei Paschi di Siena, cruciale il risanamento

I maxi salvataggi bancari non ci sono stati, e l’aiuto a Mps pesa poco sul PIL. Su Siena comunque è cruciale il risanamento perché si tratta della terza banca del Paese, finita nei guai per fallimenti ’’della governance e della gestione’’ già prima della crisi. Il Fondo registra una incertezza del mercato sui tempi che il Monte impiegherà per ripagare il prestito governativo, timori che possono rendere più difficile reperire fondi privati per rafforzare il capitale.

Italia adotti i principi Financial Stability Board

L’Italia dovrà poi adottare i principi Financial Stability Board, fatti propri dall’Europa sulla gestione della crisi, come la partecipazione di alcune classi di creditori (bail in) alle perdite. L’attuale sistema, riconosce l’Fmi, con l’uso dell’amministrazione straordinaria di Bankitalia è stato utile per gestire le crisi di alcune piccole banche ma, per esempio, la garanzia sui depositi , se ha dato fiducia al sistema, potrebbe aumentare i costi del fondo di garanzia.

Necessario riformare giustizia e lavoro

Cruciali sono le riforme della giustizia e del lavoro. L’inefficienza del sistema giudiziario italiano ha contribuito a ridurre gli investimenti e rallentare la crescita: le autorità negli anni, secondo il FMI, hanno preso misure per:

Rimuovere i colli di bottiglia e velocizzare i procedimenti giudiziari. Queste misure sono andate nella giusta direzione ma restano ancora delle mancanze.

Disoccupazione, record storico dal dopoguerra

La riforma del mercato del lavoro è invece essenziale per aiutare a ridurre il tasso di disoccupazione, che è ai massimi dal dopoguerra al 12%, con la disoccupazione giovanile vicina al 40%.

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