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8 marzo 2017: chi c’è nel Doodle di Google per la Festa della Donna?

mercoledì 8 marzo 2017, di Federica Ponza

Come per ogni ricorrenza, Google ha creato un Doodle per celebrare la Giornata Internazionale della Donna e per l’occasione ha realizzato dei fumetti che ritraggono delle figure femminili che, con il loro impegno, hanno saputo lasciare un segno nella storia.

Ma chi sono le tredici donne rappresentate da Google nel suo Doodle realizzato per l’8 marzo? Il filo conduttore è una nonna che racconta alla nipotina le storie di queste grandi donne, celebrando la loro vita e le loro azioni.

La nipotina, infatti, grazie alle parole della nonna può rivivere la vita di queste donne che hanno lottato per l’emancipazione e per i diritti delle donne.

Per questo motivo, è importante conoscere le storie e le azione di queste donne, alcune delle quali con la loro vita sono diventate icone della lotta per l’emancipazione e la parità dei diritti delle donne.

Il Doodle, dunque, è una buona occasione per celebrare la vita di queste donne straordinarie, sottolineando anche quanto sia importante ricordare la loro grandezza e il loro coraggio, in modo da offrire dei modelli positivi a tutta la società e alle generazioni di oggi.

Vediamo insieme, dunque, tutte le donne rappresentate nel Doodle di Google di oggi.

8 marzo 2017: chi c’è nel Doodle di Google di oggi?

Nel Doodle di Google realizzato per l’8 marzo, l’occasione per ricordare la storia delle grandi eroine moderne è quella di una nonna che racconta la storia delle loro vite alla nipotina, permettendole così di conoscere l’impegno, la passione e il coraggio di queste donne.

Chi sono, dunque, le donne rappresentate nel Doodle in occasione della Giornata Internazionale della Donna?

La prima donna ad essere rappresentata è Ida B. Wells, una giornalista afroamericana, nata schiava nel Mississipi, che dedicò la sua vita e la sua carriera alla lotta contro le discriminazioni razziali.

Quella rappresentata da Google è Lotfia El Nadi, prima donna aviatrice negli anni ’30 in Egitto, un paese ed un’epoca in cui la condizione della donna era ancora molto dura e in cui dovevano lottare per la parità dei diritti.

La donna rappresentata qui è Frida Kahlo, tra le icone femminili più conosciute, soprattutto per il grande coraggio con cui portò avanti la sua vita e la sua attività di pittrice, nonostante la sua disabilità. La donna, fra le altre cose, utilizzò la sua sensibilità di pittrice per raccontare la condizione delle donne.

In questa immagine, a sinistra troviamo Lina Bo Bardi, un’italiana naturalizzata brasiliana che contribuì alla ricostruzione dell’Italia nel Dopoguerra e che realizzò molti capolavori architettonici in Sudamerica. Oltre a ciò, fu insegnante, editrice, attivista politica e curatrice d’arte.

A destra, invece, c’è Olga Skorokhodova, una ricercatrice russa che dedicò la sua vita a studiare la comunicazione con i bambini sordo-ciechi, spinta anche dall’essere portatrice della stessa disabilità a causa di una meningite che l’ha colpita da bambina.

A sinistra Miriam Makeba, anche nota come Mama Afrika, cantante e attivista di Johannesburg che utilizzò il suo successo per raccontare la condizione degli Afroamericani; al centro Sally Ride che nel 1983 fu prima donna americana ad andare nello Spazio; a destra Halet Çambel, prima donna mussulmana a partecipare ad un’Olimpiade, prima schermitrice turca e importante archeologa, co-scopritrice della cittadella fortificata di Karatepe.

Da sinistra a destra:

  • Ada Lovelace: figlia di Lord Byron, fu una matematica che diventò la prima programmatrice del mondo in assoluto, anche prima di qualsiasi altro uomo;
  • Rukmini Devi Arundale: danzatrice indiana grazie a cui la tradizione della danza in India non cadde in decadenza e tornò all’antico splendore;
  • Cecilia Grierson: prima donna a laurearsi in Medicina in Argentina, oltre che attivista politica e vice-presidente del Consiglio Internazionale delle Donne, un’organizzazione suffragetta;
  • Lee Tai-Young: primo avvocato e giudice donna in Corea, ha speso la sua intera carriera nella lotta per i diritti delle donne;
  • Suzanne Lenglen (in basso): la prima donna a diventare una celebrità nel mondo del tennis, facendolo diventare uno sport per tutti e rompendo le regole allora in vigore per il modo di vestire e comportarsi.

Il Doodle termina portando alla pagina Google in cui sono riportate tutte le storie di queste donne, in modo da poterle approfondire e conoscere meglio.

Come spesso accade, il Doodle di Google riesce a sorprendere e a raccontare delle storie di vita che meritano di essere ricordate.

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