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Violenza sulle donne, la Boschi: “Sbagliato fare connessioni tra migranti e stupri”

venerdì 8 settembre 2017, di Alessandro Cipolla

Maria Elena Boschi annuncia una serie di provvedimenti per cercare di arginare e combattere il grave problema della violenza sulle donne, che rimane tristemente attuale soprattutto dopo i fatti di cronaca degli ultimi giorni.

Intervistata dal Corriere della Sera e chiacchierata negli ultimi tempi anche come possibile premier in caso di pareggio elettorale, Maria Elena Boschi ha illustrato quale sarà il nocciolo del Piano antiviolenza e delle Linee guida per le aziende sanitarie e ospedaliere, due testi questi che a breve potrebbero vedere la luce.

Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con deleghe anche alle Pari Opportunità, è necessario svolgere un profondo lavoro a 360°, evidenziando soprattutto come sarà fondamentale non lasciare sole le donne che hanno subito delle violenze.

Quanto al tema dei migranti, la Boschi ha sottolineato come sia sbagliato fare connessioni tra stranieri e stupri, parlando poi del ruolo fondamentale della scuola nello svolgere un lavoro di educazione alla parità di genere e di rispetto verso le donne.

Violenza sulle donne, parla Maria Elena Boschi

Il governo è pronto a svolgere il proprio compito per quanto riguarda il problema della violenza sulle donne. Parola di Maria Elena Boschi che, dalle colonne del Corriere, illustra i punti del Piano antiviolenza.

Si va avanti per obiettivi tenendo assieme le competenze di ministeri, Regioni, Comuni, sindacati, con quelle delle associazioni e dei centri antiviolenza. Ma questo non vuol dire che non ci siano state azioni concrete. Dalla formazione per gli operatori dell’Arma dei Carabinieri, resa possibile grazie a un accordo sottoscritto con la ministra Pinotti, all’obiettivo per il prossimo anno di siglare un protocollo anche con la Polizia penitenziaria, per seguire meglio in carcere gli autori dei reati ed evitare la recidiva.

Particolare attenzione poi per la sottosegretaria deve essere posta sul seguire e non lasciare sole le donne che hanno subito violenza, cercando anche di porre le condizioni per far si che sia vinta la diffusa paura nel denunciare il sopruso subito.

In quest’ottica ecco l’intervento nelle Linee guida per le aziende ospedaliere e sanitarie, per combattere la diffidenza di tutte quelle donne che non dicono la verità quando si recano in tali strutture presentando ecchimosi o segni di violenza.

La Boschi poi non si tira indietro neanche nel rispondere in merito agli ultimi fatti di cronaca che hanno visto migranti autori di violenze verso le donne. A riguardo, il sottosegretario sottolinea come sia sbagliato fare connessioni tra stupri e immigrazione.

Che l’autore o la vittima siano stranieri o italiani non cambia niente, la gravità è pari. Non farei facili connessioni tra il tema migranti e il tema stupri. È importante lavorare sull’educazione alla parità di genere e al rispetto verso le donne. Dobbiamo aiutare chi proviene da altri Paesi a comprendere il cambiamento del ruolo femminile nella nostra società. La scuola è fondamentale.

Chiosa finale poi su un altro tema molto delicato come lo ius soli, con Maria Elena Boschi che ribadisce l’importanza della legge, rimettendosi però alla “valutazione complessiva del presidente Gentiloni”.

Il governo quindi per bocca della Boschi è pronto a fare la sua parte. I dati che arrivano dal Viminale sul numero delle violenze compiute in Italia dall’inizio dell’anno è comunque molto allarmante, visto che si parla di una media di 11 stupri al giorno.

Se poi ci mettiamo anche che la maggior parte delle violenze non vengono denunciate in quanto avvengono dentro l’ambito familiare o lavorativo, il quadro generale si fa ancora più drammatico.

La speranza è quindi che questi nuovi provvedimenti che l’esecutivo è pronto a licenziare possano porre rimedio a questa grave situazione, con la scuola che poi, come rimarcato anche dalla Boschi, deve fare anche la sua parte per educare fin da piccoli i cittadini del domani al rispetto della parità di generi e della figura femminile.

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