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Sondaggi politici: crolla il Pd di Renzi, testa a testa tra M5S e centrodestra
martedì 14 marzo 2017, di
Sondaggi politici: Movimento 5 Stelle si conferma essere il primo partito in Italia ma il centrodestra unito sarebbe davanti, ancora in calo il Partito Democratico che deve ricomporre lo strappo con la sinistra per poter sperare di vincere.
Questa è la situazione politica italiana fotografata dal consueto sondaggio che l’istituto EMG Acqua ha realizzato per il TGLa7 di Enrico Mentana nel fine settimana dell’11 e del 12 marzo, proprio nel periodo dove al Lingotto si svolgeva la convention di Matteo Renzi.
Nonostante la grande esposizione mediatica, perde ancora molti consensi il Partito Democratico, ormai lontano dal Movimento 5 Stelle come evidenziano anche gli altri sondaggi politici effettuati nei giorni scorsi.
In un discorso di coalizioni, sarebbe però il centrodestra unito la prima forza del paese nonostante un calo della Lega Nord compensato però dalla crescita di Forza Italia: i due partiti ora sono vicini e potrebbe riaprirsi il discorso della leadership.
Sondaggi politici: M5S primo partito
Anche il sondaggio politico condotto da EMG Acqua conferma che il Movimento 5 Stelle è al momento largamente il primo partito in Italia. I pentastellati sono in una fase di crescita inarrestabile, quasi di un punto a settimana, sfruttando così il momento di confusione del centrosinistra.
Se il Movimento 5 Stelle continua a salire, non si ferma al contrario l’emorragia di voti in seno al Partito Democratico. Dal sondaggio, emergerebbe come non solo i Democratici e Progressisti continuano a rosicchiare voti al Pd, ma anche i grillini hanno ripreso a fare breccia nell’elettorato dem.
La coalizione di centrodestra comunque al momento sarebbe sempre la prima forza del paese. La percentuale persa secondo il sondaggio dalla Lega Nord nell’ultima settimana sarebbe stata recuperata da Forza Italia.
Dopo un periodo di forte crescita, flessione anche per Fratelli d’Italia: Silvio Berlusconi adesso potrebbe così tornare a far sentire la propria voce nella delicata scelta del candidato premier.
Vediamo allora le percentuali assegnate ad ogni partito dal sondaggio politico realizzato per conto del TG La7, mettendo tra parentesi la differenza di percentuale rispetto alla stessa indagine condotta sette giorni prima e di lato indicando il numero dei deputati che ciascuna forza al momento otterrebbe alla Camera.
- Movimento 5 Stelle 30% (+0,9%) 201
- Partito Democratico 27,1% (-0,5%) 188
- Lega Nord 12,9% (-0,4%) 85
- Forza Italia 12,2% (+0,4%) 83
- Fratelli d’Italia 4,9% (-0,2%) 32
- Democratici Progressisti 4,2% (+0,25) 28
- Ncd 2,5% (+0,1%) /
- Sinistra Italiana 1,4% (-0,3%) 1
- Campo Progressista 1% (/) /
- Altri 3,7% (-1,2%) 12
Anche secondo questo sondaggio politico, se si votasse con questa doppia legge elettorale nessuno potrebbe raggiungere la maggioranza di 316 deputati alla Camera, a meno che di una improbabile unione tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Centrosinistra unito vicino alla soglia
Analizzare i vari sondaggi politici in questo periodo è impresa molto ardua, visto che al momento ci sono sempre due grandi incognite che pendono sulla vita politica del nostro paese.
La prima incognita è naturalmente la nuova legge elettorale che dovrebbe approdare in Parlamento a fine marzo. Il sentore diffuso è che si vada verso un proporzionale con una soglia di sbarramento bassa, sistema questo che favorirebbe i vari partitini che non sarebbero costretti a coalizzarsi per forza per sopravvivere.
Un sistema del genere dovrà comportare per forza però un abbassamento della soglia del premio di maggioranza, altrimenti se dovesse rimanere al 40% non si arriverà ad avere un governo in Italia neanche dopo ripetute elezioni.
Se dovesse confermare questo trend di crescita, il Movimento 5 Stelle potrebbe anche ambire ad arrivare alla soglia del premio di maggioranza, a patto però che questa venga abbassata.
Stesso discorso vale per il centrodestra unito, ma se la nuova legge elettorale dovesse prevedere un premio alla lista e non alla coalizione, sarebbe difficile vedere Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia tutti sotto lo stesso simbolo come accadde ai tempi del Popolo della Libertà.
La seconda incognita è quella legata all’esito delle primarie del Pd. Paradossalmente, se dovesse vincere Matteo Renzi per i dem le speranze di poter vincere le elezioni sarebbero molto poche.
Anche ipotizzando un accordo tra Renzi e le varie anime centriste, si arriverebbe ad un situazione di sostanziale pareggio con Pd, Movimento 5 Stelle e centrodestra tutti all’incirca al 30%. Senza il ballottaggio, non si potrebbe formare un nuovo governo.
Se invece dovesse vincere Andrea Orlando, il nuovo Ulivo tanto evocato sarebbe al momento quasi al 35% ipotizzando Partito Democratico, Democratici Progressisti, Campo Progressista e Sinistra Italiana tutti assieme.
Per poterne capire molto di più comunque basterà che venga sciolto il primo nodo, quello della legge elettorale. Anche se si era detto che i tempi sarebbero stati celeri, c’è il pericolo che si debba aspettare l’esito delle primarie del Pd per vedere finalmente partorire questo nuovo sistema di voto che il paese attende da anni.