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Referendum costituzionale 2016, Renzi e Zagrebelsky a “SI o NO”: attesa per lo scontro TV su La7

sabato 24 settembre 2016, di Giorgio Battisti

Referendum costituzionale 2016: vincerà il si oppure il no? La campagna dei due contrapposti schieramenti sul referendum costituzionale 2016 è entrata nel vivo da ormai qualche settimana ed i sondaggi sono caratterizzati da grande equilibrio: per adesso pare leggermente in vantaggio il no sul si.

Ancora non conosciamo la data ufficiale del referendum costituzionale 2016 sul ddl Renzi Boschi che sarà svelata solo il prossimo lunedì 26 settembre. Il premier Matteo Renzi, recentemente ospite di Lilli Gruber ad Otto e Mezzo su La7, ha lasciato intendere che verosimilmente la data del voto al referendum costituzionale 2016 sarà il 27 novembre oppure il 4 dicembre 2016.

Intanto si alternano i confronti nelle piazze, sul web ed in tv. Proprio ieri Enrico Mentana ha annunciato che la prossima puntata di “SI O NO” di venerdì 30 settembre 2016 alle ore 21.15 su La7 vedrà il confronto tra i due personaggi più rappresentativi dei due schieramenti: il premier Matteo Renzi, ovviamente a favore del Si, ed il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, massima espressione del no a questa riforma costituzionale 2016.

Proviamo ad analizzare i principali argomenti utilizzati sinora da Matteo Renzi e Gustavo Zagrebelsky per sostenere, rispettivamente, le ragioni del si e quelle del no.

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Referendum costituzionale 2016: scontro confronto Renzi Zagrebelsky a “SI O NO” su La7 di venerdì 30 settembre, ecco le ragioni del premier

Il premier Matteo Renzi inizialmente ha puntato tutto sul referendum costituzionale 2016: carriera politica personale e di partito, immagine, leadership di Governo.
Com’è noto, successivamente, si è impegnato nell’operazione opposta: referendum costituzionale 2016 e destino del premier e del Governo non sono tra loro legati. L’ennesima giravolta insomma.

Ma quali sono i principali argomenti utilizzati in questi mesi del premier Matteo Renzi per convicere gli italiani a votare si nel prossimo referendum costituzionale 2016?

Ecco in sintesi i principali:

  • la vittoria del si al referendum eliminerebbe il bicameralismo perfetto e ridurrebbe il numero dei parlamentari (in realtà si riduce solo il numero dei senatori che passa da 315 a 100);
  • la vittoria del si al referendum ridurrebbe i costi della politica e delle istituzioni (in realtà la Corte dei Conti ha fortemente sminuito questa tesi);
  • la vittoria del si al referendum determinerebbe l’abolizione (sacrosanta secondo tutti gli schieramenti politici) del CNEL;
  • semplificazione della politica;
  • revisione migliorativa del titolo V con contestuale efficientamento del rapporto Stato-Regioni.

Un altro argomento non tecnico, ma spesso citato, è quello dell’alternativa: chi voterebbe no darebbe una mazzata alle speranze di riforma del Paese per almeno altri due/tre decenni.

Referendum costituzionale 2016: scontro confronto Renzi Zagrebelsky a “SI O NO” su La7 di venerdì 30 settembre, ecco le ragioni del costituzionalista Zagrebelsky

Alle ragioni sopra esposte si contrappongono quelle dei fautori del no al prossimo referendum costituzionale 2016, capitanati dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsy, ex giudice e poi presidente della Corte costituzionale.

Perché Zagrebelsky, insigne costituzionalista, è così contrario a questa riforma costituzionale?

Ecco in sintesi i principali argomenti a favore del no al prossimo referendum:

  • la riforma è scritta male e creerebbe infiniti conflitti tra gli organi costituzionali in materia di competenze, tanto da spingere Zagrebelsky ad affermare che “una vittoria del si al prossimo referendum costituzionale mi costringerebbe ad abbandonare l’insegnamento del diritto costituzionale: io questa riforma non la capisco e non saprei spiegarla...”;
  • il bicameralismo perfetto non viene superato ma solo ridimensionato (rimane per diverse ed importanti materie);
  • i costi della politica non verrebbero ridotti in caso di vittoria del si, anzi con le trasferte e le indennità da pagare ai consiglieri regionali ed ai sindaci senatori praticamente rimarrebbero uguali;
  • il metodo di approvazione di questa riforma è stato quantomeno discutibile: si pensi alle tecniche del “canguro” e della “tagliola” utilizzate dalla maggioranza;
  • questo Parlamento è stato delegittimato dalla sentenza della Corte Costituzionale in materia di abrogazione della legge elettorale “Porcellum”;
  • la nuova revisione del titolo V non consente di superare i numerosi conflitti di competenza Stato Regioni.

Referendum costituzionale 2016: scontro confronto Renzi Zagrebelsky a “SI O NO” su La7 di venerdì 30 settembre

Uno degli appuntamenti televisivi più seguiti in materia di referendum costituzionale 2016 è “SI O NO”, fortunata trasmissione di La7 in onda ogni venerdì sera e condotta - e ci mancherebbe altro - dall’inesauribile Enrico Mentana.

Proprio ieri il direttore del Tg La7 ha annunciato che la prossima puntata di Si o No vedrà lo scontro confronto tra il premier Matteo Renzi ed il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, i due rappresentanti più importanti dei contrapposti schieramenti del Si e del No al prossimo referendum costituzionale 2016.

Nelle prime due puntate abbiamo assistito a scontri molto duri ma al tempo stesso ricchi di contenuti.

Il primo è andato in scena all’interno della Festa dell’Unità di Roma tra Giachetti, renzianissimo favorevole al si, e Massimo D’Alema, esponente dello schieramento del no interno al PD. Dunque uno scontro fraticida.
Nel secondo, quello di ieri sera, il confronto serrato è stato a quattro: da un lato il ministro Galletti ed il sindaco di Firenze Nardella per il si; dall’altro la strana coppia Brunetta-Civati, entrambi favorevoli al No.

Secondo i più maliziosi, dare il palcoscenico a D’Alema e Brunetta come sostenitori del no ha fatto gli interessi del premier, ma questo è un altro discorso.

Il piatto forte è quindi atteso per la prossima puntata di “SI O NO” del prossimo venerdì 30 settembre 2016 su La7 da Enrico Mentana: scontro confronto tra pesi massimi, Matteo Renzi contro Gustavo Zagrebelsky.

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