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Prezzo petrolio: crolla produzione in Libia. Nuovo rally in arrivo?

mercoledì 29 marzo 2017, di C. G.

Prezzo petrolio: la quotazione torna a viaggiare in rialzo e sono in molti a chiedersi fin dove si spingerà questo attuale trend rialzista del greggio.

A determinare il nuovo rialzo del prezzo del petrolio sono state le crescenti speranze relative ad un’estensione dello storico accordo OPEC di Vienna che ha sancito imponenti tagli alla produzione di greggio. In realtà a spingere in alto il prezzo del petrolio ci ha pensato soprattutto la Libia. Secondo le ultime notizie riportate, la produzione di greggio libica si è ridotta di un terzo ieri, mentre l’attività di estrazione del gas ha subito un’imponente battuta d’arresto. Ecco perché il prezzo del petrolio è tornato a salire.

Nel momento in cui si scrive il Brent sta guadagnando lo 0,86% e si sta assestando sui 51,77 dollari al barile, mentre il prezzo del petrolio Wti sta salendo dello 0,72% a quota 48,72 dollari al barile (ultimo aggiornamento ore 11:45). La quotazione ha fatto i conti ieri con i dati macro relativi alle giacenze di petrolio pubblicati dall’API: il risultato della rilevazione ha mostrato un incremento di 1,909M milioni di barili che ha deluso le attese degli analisti a 0,3 milioni. Nonostante questo il prezzo del petrolio è tornato a salire. Vediamo cosa aspettarci.

Prezzo petrolio oggi: quotazione sale grazie alla Libia

Il prezzo del petrolio oggi continua a guadagnare terreno grazie soprattutto alla già citata Libia. Secondo le notizie provenienti da Paese, infatti, i giacimenti di Sharara e Wafa sarebbero stati bloccati da alcune proteste di lavoratori a causa di ritardi nei pagamenti.

La produzione ha subito una forte battuta d’arresto che ha portato il prezzo del petrolio a salire ancora. Non sappiamo ancora quanto durerà tale blocco, ed è per questo che a molti l’elemento libico non appare così fondamentale da determinare l’andamento di lungo periodo del prezzo del petrolio. L’attenzione del mercato sarà oggi tutta puntata sui dati EIA relativi alle scorte settimanali di greggio.

(Il prezzo del petrolio sale alle prime notizie sulla produzione libica)

Prezzo petrolio oggi: l’andamento della quotazione

Il prezzo del petrolio Brent ha tentato di recuperare terreno ed è riuscito di nuovo a portarsi sopra quota 50,76 dollari a barile grazie alla debolezza del dollaro causata da Trump e dalla battuta d’arresto subita con l’Obamacare. Nonostante questo la quotazione non è stata in grado di rafforzare il proprio trend rialzista e i guadagni sono stati limitati dalle prospettive circa la produzione statunitense che dovrebbe aumentare ancora causando di nuovo un eccesso di offerta rispetto alla domanda. La conseguenza? Un prezzo del petrolio in calo.

La produzione statunitense è cresciuta dell’8,3% da metà 2016 e l’aumento degli impianti di trivellazione fa prevedere un ulteriore balzo dell’output. L’incremento continuo della produzione USA, come accennato, non fa altro che mettere i bastoni tra le ruote all’OPEC e ai Paesi produttori che stanno cercando di riequilibrare domanda e offerta in modo da far rialzare il prezzo del petrolio.

Prezzo petrolio Wti: i livelli tecnici da monitorare

Per il prezzo del petrolio Wti una rottura del livello psicologico di resistenza a 49 dollari a barile significherebbe di testare di nuovo quota $49,31 prima e il livello chiave di $50 poi. Sul fronte ribassista, invece, una rottura del livello di supporto psicologico a 47,50 dollari esporrebbe la quotazione prima a $47,01, poi a $46,50.

Prezzo petrolio: estensione accordo OPEC è possibile?

Dato il recente crollo della quotazione, tra l’OPEC e i Paesi produttori in generale ha iniziato a farsi strada l’ipotesi di estendere i tagli concordati a Vienna oltre il limite di giugno 2017. Molti si aspettavano un nuovo rally del prezzo del petrolio già al solo sentir parlare di tale ipotesi; il rialzo sperato però non c’è stato e il mercato ha così potuto dimostrare tutto il suo scetticismo. In realtà a contrastare gli sforzi dell’OPEC di riequilibrare il mercato, e di conseguenza il prezzo del petrolio, continua ad essere la produzione statunitense che non pare ancora pronta a ridursi. In focus oggi i dati sulle scorte rilasciati dall’EIA.

È di qualche ora fa la testimonianza del ministro dell’energia iraniano, Zanganeh, secondo il quale l’estensione dell’accordo OPEC oltre il limite di giugno potrebbe essere possibile. In realtà la Russia, tramite il ministro Novak, ha fatto sapere che c’è la possibilità di estensione ma questa dovrà essere ben ponderata. Nonostante l’outlook sia dunque positivo per il prezzo del petrolio, il mercato sembra non fidarsi di tali ipotesi, soprattutto a causa della già citata produzione statunitense. Tutti gli occhi saranno puntati oggi sui dati macro dell’EIA relativi alle scorte di greggio che verranno però rilasciati alle ore 16:30. La prossima direzione del prezzo del petrolio sarà determinata anche da questi.

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