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Petrolio: il mercato è a rischio deficit?
giovedì 15 marzo 2018, di
Il prezzo del petrolio potrebbe essere enormemente influenzato dal Venezuela.
Ad analizzare le attuali condizioni del settore è stato l’ultimo report dell’International Energy Agency, secondo cui la crisi di Caracas potrebbe addirittura spingere il mercato sull’orlo del deficit.
Il Venezuela è seduto sulle più grandi riserve petrolifere del mondo eppure ripetuti anni di corruzione, malgoverno e crisi finanziaria hanno reso le entrate da greggio inutili per il sostentamento economico di Caracas.
L’output del Venezuela è crollato, mentre la compagnia petrolifera statale (PDVSA) ha vacillato ripetutamente sull’orlo del default non avendo più fondi per pagare trasporti o spese di permanenza nei vari porti.
La flessione della produzione venezuelana, di pari passo con gli sforzi dell’OPEC, potrebbero andare a ripercuotersi sul prezzo del petrolio, che ha recuperato ampio terreno rispetto a quella prolungata fase di mercato caratterizzata da un eccesso di offerta.
Venezuela: il crollo della produzione supporta l’OPEC
Stando alle più recenti stime degli esperti, la produzione di petrolio di Caracas crollerà ancora entro la fine del 2018 fino a toccare i livelli minimi mai osservati negli ultimi 70 anni con l’eccezione della fase 2002-2003.
“L’inaspettato declino in Venezuela ha condotto la produzione sui 420.000 barili al giorno a febbraio, sotto il target prefissato dall’OPEC, ed ha aiutato a rafforzare al massimo di sempre l’adesione dei produttori ai tagli concordati”,
ha affermato l’agenzia.
Stiamo parlando di un grado di adesione all’accordo OPEC che nel mese di febbraio è schizzato al 147%. Senza l’apporto di Caracas la percentuale non sarebbe comunque scesa sotto il 100%.
L’AIE ha posto l’accento sui molteplici indicatori orientati a favore di un riequilibrio del mercato, ma ha altresì affermato che se i livelli di produzione dell’OPEC rimarranno stabili nel 2018, le probabilità di osservare una situazione di deficit saliranno a causa del Paese latinoamericano.
Per l’agenzia, il Venezuela continuerà a configurarsi come il più grande rischio esistente per il mercato e sarà in grado di influenzare più o meno ampiamente il prezzo del petrolio.