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Nemo, l’ISIS non se n’è mai andato nella puntata del 7/12

venerdì 7 dicembre 2018, di Mario D’Angelo

Prima serata intensa quella di venerdì 7 dicembre su Rai 2, grazie alla nuova puntata di Nemo – Nessuno Escluso, il programma di Enrico Lucci. Il conduttore, per la verità, è messo a dura prova da un calo di voce.

Armi in casa e legittima difesa

Il primo servizio racconta l’incontro con quegli italiani che hanno acquistato un’arma per difendere la propria casa o la propria attività. Su questo tema interviene Luca Di Bartolomei, figlio di Agostino, ex calciatore della Roma che nel 1994 si sparò con una pistola comperata per difesa personale.

“Uccidere e uccidersi sono cose diverse, ma è sempre una questione di attimi. Capisco il gommista di Arezzo, costretto a dormire dentro il suo negozio. Ma la soluzione non sono le armi, bensì liberarci dal senso d’insicurezza. Un’Italia con più armi è un’Italia con più sangue, nelle strade, nelle case”

ha detto Luca sul palco.

Peter Gomez, ospite in studio, ha sottolineato il fatto che la presenza di armi nella sfera domestica aumenta gli omicidi. Secondo le statistiche, infatti, un buon numero di femminicidi sarebbero compiuti in casa di membri delle forze dell’ordine, dove appunto sono presenti delle armi. "Meglio investire in un buon antifurto", conclude Gomez.

Enrico Lucci becca Antonio Razzi con la busta

Segue il servizio in stile Iene di Enrico Lucci in persona, che si è recato a Montecitorio per seguire i lavori parlamentari sulla manovra. Fuori dal palazzo, Lucci intervista Maurizio Lupi di Forza Italia e Massimo Ferrero, e infine Antonio Razzi, che sta per convergere su Salvini. Durante un abbraccio, Lucci si accorge che sotto la giacca del senatore, nascosta, c’è una busta gonfia. Cosa conterrà mai? Razzi, nonostante le insistenze, non lo rivela.

Gli ospiti intervengono poi sulla situazione politica italiana attuale.

“Il governo è figlio di un risultato elettorale che non dava maggioranza a nessuno, con un partito di sinistra che ha deciso di tirarsi fuori e uno - la Lega - che ha deciso di andare fino in fondo. Mattarella non avrebbe permesso di tornare alle urne”

dice Gomez.

La scrittrice Barbara Alberti, anch’ella presente in studio, ci spiega invece il fascino di Matteo Salvini: "Lui vuole comandare, e gli italiani della libertà non sanno che farsene".

Le macerie dell’Iraq dopo il passaggio dell’IS

Spazio poi al reportage dedicato all’Iraq a cura di Edoardo Anselmi e David Chierchini. I due inviati hanno raccontato le storie di alcune famiglie cristiane durante la ripopolazione della piana di Ninive. In studio interviene poi il giornalista Alberto Negri, per raccontare cosa è successo in Iraq dopo la sconfitta dell’ISIS.

La tragedia dell’Iraq è cominciata più di vent’anni fa, con l’attacco di Saddam Hussein al Kuweit. Ci fu una grande mobilitazione internazionale, e venne bombardata Baghdad. Per anni l’Iraq, fu isolato, al punto che i bambini non avevano nemmeno medicine. Poi vennero le fake news sulle armi di distruzione di massa, e da lì una nuova guerra che devastò il Paese.

L’Iraq sembra al tappeto, ed è proprio a quel punto che si forma il califfato dell’ISIS. Inizia la nuova strage. L’organizzazione terroristica s’impadronisce anche di Mosul, fino alla liberazione, dopo decine di migliaia di morti. I cristiani d’Iraq prima della guerra erano oltre un milione, ora sono poco più di 200 mila. E sono stati i cristiani d’Occidente, dice Negri, a dimenticarli. E cita una frase del reverendo King: ci sono i cristiani della domenica, e quelli che lo sono anche il lunedì.

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