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Banche: fondo Atlante verso liquidazione. Le prospettive future
venerdì 21 luglio 2017, di
Il fondo Atlante sta per imboccare la via della liquidazione.
La colpa? Tutta di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, per il salvataggio delle quali Atlante ha sborsato svariati miliardi di euro rivelatisi poi praticamente inutili.
Per rimandare la liquidazione coatta delle due venete il fondo ha messo mani al portafogli con ben 3,4 miliardi di euro. Con l’azzeramento dei due istituti quel denaro è presto scomparso, Quaestio ha svalutato il fondo dell’80% ed ha altresì aperto le porte alla liquidazione dello stesso.
Dai brillanti obiettivi che hanno preceduto la sua creazione, fino all’odierna ipotesi liquidazione, ecco tutte le tappe che hanno portato all’odierna inevitabile e discussa crisi. Cosa accadrà ora?
Fondo Atlante: diario di una crisi
Il fondo Atlante nasce nell’aprile del 2016 per mano del Governo italiano con l’obiettivo di creare un soggetto pronto ad intervenire e risolvere le crisi bancarie sostenendo aumenti di capitale e rilevando crediti in sofferenza. Dall’agosto del 2016 gli viene affiancato anche un fondo Atlante 2. A gestirli entrambi è la società Quaestio.
Grazie a quasi 70 investitori privati, Atlante parte con una dotazione di circa 4,25 miliardi di euro che saranno in seguito praticamente prosciugati da Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Un mese dopo la nascita, il fondo Atlante 1 da vita a quelle operazioni che un anno dopo renderanno sempre più vicina l’ipotesi liquidazione. Al centro della questione sempre loro, le banche venete, che nella primavera dello stesso anno danno vita a due aumenti di capitale ai quali il fondo arriva con a malapena 3,5 miliardi raccolti.
Siamo nel mese di maggio 2016, Popolare di Vicenza emette 15 miliardi di azioni ad un prezzo di 0,10 euro. Atlante 1 le sottoscrive per intero e sborsa 1,5 miliardi di euro.
Arriviamo poi a giugno 2016. Si passa a Veneto Banca che in quell’occasione decide di emettere ben 10 miliardi di azioni ad un prezzo di 0,10 euro ciascuna. Atlante 1 ne sottoscrive circa 9,8 miliardi e questa volta sborsa più di 988 milioni.
Al termine di queste operazioni il fondo Atlante possiede il 99,33% di Popolare di Vicenza e il 97,64% di Veneto Banca. Il rovescio della medaglia? I due istituti veneti hanno quasi prosciugato le disponibilità economiche dello stesso Atlante.
Il soggetto creato in tempi rapidissimi e appositamente per istituti come Veneto Banca e Popolare di Vicenza è stato messo in ginocchio. Per Quaestio l’ipotesi liquidazione sul fondo Atlante 1 appare la più plausibile ad oggi.
Cosa succede adesso?
Secondo quanto reso noto nelle ultime ore, al 30 giugno 2017 il valore unitario della quota del fondo Atlante è stato determinato in €78.100,986. Dato l’azzeramento di Veneto Banca e Popolare di Vicenza e la svalutazione dell’80% rispetto al valore nominale, la cifra corrisponde all’investimento in Atlante 2 di circa 800 milioni.
Dopo la svalutazione, la liquidazione appare la via più probabile per Quaestio. Cosa accadrà adesso? La mossa sarà “analizzata e discussa con i rappresentanti degli investitori” e sicuramente porterà non poca attenzione sul futuro del gemello. La vecchia via sarà abbandonata soltanto in parte, dicono. Il fondo Atlante 2 cambierà nome, infatti, ma continuerà ad occuparsi di crediti in sofferenza.