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Elezioni amministrative: il M5S non sfonda al Nord, il centrodestra può fare filotto
lunedì 10 aprile 2017, di
Elezioni amministrative 2017: secondo i sondaggi il Movimento 5 Stelle rischierebbe di rimanere fuori dai ballottaggi in tutte le principali città che saranno chiamate al voto il prossimo 11 giugno.
Dopo gli exploit alle elezioni amministrative del 2016, quando furono capaci di strappare al Partito Democratico Roma e Torino, per il Movimento 5 Stelle si prevedono delle comunali con pochi sorrisi.
Anche se gli ultimi sondaggi politici elettorali danno i 5 Stelle primo partito in Italia ben oltre il 31%, a livello locale tornano quelle difficoltà ad imporsi, con il centrodestra e il centrosinistra che con ogni probabilità si andranno a contendere al ballottaggio i maggiori Comuni al voto.
In particolar modo al Nord, dove Matteo Salvini si è sbilanciato ipotizzando un en plein per il centrodestra, il Movimento appare debole, con il caso di Marika Cassimatis a Genova che ha compromesso l’unica città dove i 5 Stelle potevano avere qualche chance di vittoria assieme a Taranto.
Elezioni amministrative 2017: flop M5S?
Il Movimento 5 Stelle starebbe rischiando dunque di rimanere fuori dai ballottaggi in tutte le principali città al voto il prossimo 11 giugno per le elezioni amministrative. Un dato questo che andrebbe a contraddire la tendenza nazionale, dove i pentastellati sono ormai per distacco il primo partito in Italia.
Il prossimo 11 giugno si voterà in 1.021 comuni italiani, con più di 9 milioni di italiani in totale che saranno chiamati alle urne. Nei comuni sopra i 15.000 abitanti, nel caso in cui nessun candidato dovesse raggiungere il 50% più un voto ci sarà poi un ballottaggio il 25 giugno.
Oltre a Catanzaro, Palermo, Genova e L’Aquila che sono capoluogo di Regione, le maggiori città interessate da queste elezioni amministrative sono Parma, Padova, Verona, Lecce, Taranto, Piacenza e Monza.
Visto che Federico Pizzarotti a Parma correrà come indipendente e a Genova è stato combinato un gran pasticcio con la non concessione del simbolo a Marika Cassimatis, nelle grandi città il Movimento 5 Stelle non sembrerebbe essere in grado di poter imporsi.
Con ogni probabilità si andrà per un ritorno al dualismo tra centrodestra e centrosinistra, che quasi ovunque a livello locale hanno superato le loro divergenze a carattere nazionale presentandosi unite a sostegno dei vari candidati.
Se Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani sono ormai in guerra aperta dopo la scissione, in queste elezioni amministrative il Partito Democratico e il Movimento Democratici e Progressisti invece correranno assieme in quasi tutte le maggiori città.
Stesso discorso per il centrodestra, con Matteo Salvini che pensa di poter riuscire a vincere in tutte le grandi città del Nord al voto, con un eventuale filotto che potrebbe rappresentare per il leader del carroccio lo slancio definitivo per le prossime elezioni politiche.
Con il Movimento 5 Stelle quasi fuori causa, a Genova sarà un testa a testa tra centrosinistra e centrodestra. Stessa cosa a Palermo, dove però il Partito Democratico non sarà presente con il proprio nome ma con una lista unica insieme ad Alternativa Popolare di Alfano.
Federico Pizzarotti a Parma gode di una buona popolarità, resta da vedere però chi lo sfiderà nell’eventuale ballottaggio. A Verona e Padova il centrodestra pensa di poter avere la vittoria in pugno, così come a Lecce e Catanzaro.
Unica grande città dove il Movimento 5 Stelle nutre chance di arrivare al ballottaggio è Taranto, dove il caso Ilva pesa molto nell’ambito politico cittadino. Anche qui però è il centrodestra il grande favorito.
I motivi delle difficoltà del M5S
Viene spontaneo chiedersi il motivo per cui da una parte i sondaggi nazionali danno il Movimento 5 Stelle sempre più forte, mentre dall’altra a livello locale in queste elezioni amministrative i grillini sembrerebbero faticare molto.
Come detto prima, nelle grandi città al voto il prossimo 11 giugno solo a Taranto i 5 Stelle hanno concrete chance di vittoria, anche se mancano ancora quasi due mesi al giorno delle elezioni.
In particolar modo è al Nord che i pentastellati sembrerebbero avere le maggiori difficoltà. I motivi di questa controtendenza rispetto al dato nazionale potrebbero essere ricercati in due fattori.
Il primo è che il Movimento 5 Stelle è una forza politica relativamente giovane, che nelle competizioni amministrative va a scontrarsi contro partiti radicati da decenni nelle varie amministrazioni.
Non è facile quindi riuscire a inserirsi in contesti molto polarizzati, soprattutto se non si dispone di candidati o attivisti molto in vista nell’ottica cittadina capaci di fare breccia in un elettorato che nei Comuni solitamente non vota il partito ma la persona.
Il secondo motivo è che al Nord, dove si concentrano le maggiori grandi città chiamate al voto nel 2017, molti dei voti degli scontenti dei grandi partiti vengono intercettati dalla Lega. Una difficoltà doppia quindi per i pentastellati.
La speranza per il Movimento è che lo slancio preso a livello nazionale possa alla fine influenzare anche il voto delle amministrative. Ai vertici dei 5 Stelle al momento non sembrerebbe però interessare molto vincere a livello locale, ma vogliono evitare una possibile debacle.
Tutte le forze dei grillini ora sono concentrate nel vincere le prossime politiche. Non trionfare in nessuna grande città, potrebbe essere paradossalmente un fattore positivo, per evitare magari altri casi Raggi che potrebbero mettere in cattiva luce il Movimento.
Al tempo stesso, una sconfitta senza attenuanti potrebbe ridare forza soprattutto ad un centrodestra che con ogni probabilità sarà il grande vincitore di queste elezioni amministrative.
Le sorprese però, soprattutto quando si tratta di voti locali, sono sempre dietro l’angolo e non è detto che al Movimento 5 Stelle non riescano altre imprese come quelle fatte negli scorsi anni.