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Elezioni amministrative 2018: ecco i comuni dove il PD può vincere per ripartire
giovedì 7 giugno 2018, di
Con il governo Conte che può iniziare il suo lavoro dopo la doppia fiducia incassata alla Camera e al Senato, per questa nuova e inedita maggioranza formata da Lega e Movimento 5 Stelle ci sarà subito un banco di prova.
Domenica 10 giugno è infatti il giorno del primo turno delle elezioni amministrative, che in questo 2018 riguarderanno 764 comuni di cui 21 capoluogo.
Una tornata questa dove il Partito Democratico punta a ottenere buoni risultati, per invertire così quel trend negativo che negli ultimi tempi ha portato il Centrosinistra a perdere prima diverse amministrazioni e poi anche la guida del paese.
Le elezioni amministrative
A differenza degli anni precedenti, le elezioni amministrative di quest’anno non vedranno nessuna delle maggiori città italiane chiamate al voto: oltre al capoluogo di regione Ancona, il comune più grande è quello di Catania.
Nonostante questo c’è però grande curiosità intorno alle amministrative del 10 giugno. Dopo il voto del 4 marzo e la nascita del governo carioca guidato da Giuseppe Conte, questa sfida elettorale sarà un primo test per la nuova maggioranza.
Naturalmente nei vari comuni il Movimento 5 Stelle correrà come sempre da solo, mentre il Centrodestra sarà unito nella maggior parte dei casi anche se non mancheranno le spaccature specie nei capoluoghi del Sud.
In quest’ottica quindi si inserisce il Partito Democratico, uscito con le ossa rotte dalle elezioni politiche ma che punta molto su queste amministrative per poter iniziare la risalita: nonostante anche qui le solite divisioni, il Centrosinistra in generale può fare bene il prossimo 10 giugno.
Dove può vincere il PD?
Vista la nuova situazione tripolare e considerando anche che nelle amministrative i candidati civici spesso hanno un peso non indifferente, sarà necessario con ogni probabilità in quasi tutti i comuni capoluogo interessati il ricorso al ballottaggio per eleggere i nuovi sindaci.
Partendo da questo presupposto, il Partito Democratico punta ad arrivare in ogni comune al ballottaggio del 24 giugno per poi giocarsi tutto nei vari testa a testa. Come spesso è accaduto negli ultimi tempi, fondamentale a riguardo sarà il voto degli elettori 5 Stelle molti dei quali ancora scombussolati dalla alleanza di governo fatta con la Lega.
Entrando nello specifico delle singole città, a Catania il sindaco uscente PD Enzo Bianco punta alla riconferma, con i dem che però alle pendici dell’Etna non si presenteranno con il proprio simbolo ma sotto le insegne di una lista civica. Probabile alla fine un ballottaggio con il candidato del Centrodestra Salvo Pogliese.
In Toscana il grande frazionamento del Centrosinistra al primo turno non dovrebbe dare una mano al Partito Democratico a Pisa, Massa e Siena. In particolare, nella città del Monte dei Paschi il fatto che i 5 Stelle non abbiano dato la certificazione al proprio candidato è stato visto come un favore alla Lega. Nei tre comuni però alla fine i favoriti sono sempre i dem.
Discorso simile a quello di Siena anche a Vicenza, dove i vertici del Movimento non hanno concesso il simbolo al candidato indicato dal Meetup locale. Nella città veneta il PD però amministra da tempo e punta quindi a rimanere in sella ma con il Centrodestra alla fine sarà un serrato testa a testa.
Ad Avellino invece il candidato del Centrosinistra Nello Pizza avrà a sua disposizione una coalizione ampia che assomiglia a un’autentica corazzata. Pure a Treviso, Barletta e Brescia i dem puntano a mantenere il controllo dell’amministrazione.
Buone sensazioni anche negli altri comuni siciliani chiamati al voto: nonostante la grande ressa di candidati, alla fine il Partito Democratico dovrebbe riuscire ad arrivare al ballottaggio a Messina, Siracusa, Ragusa e Trapani.
Situazione più complicata invece in altri comuni capoluogo. A Terni e Ancona si rischia uno storico sorpasso del Centrodestra, mentre a Teramo è a rischio la presenza al ballottaggio vista la forza nella città abruzzese del Movimento 5 Stelle.