Democracy Index, l’Italia scende di 12 posti per l’Economist

L’Economist boccia l’Italia, e in particolare il suo Governo. Dall’insediamento dell’esecutivo giallo-verde, infatti, il Bel Paese è scivolato di 12 posizioni, ovvero dalla 21° alla 33° posizione, nella classifica del Democracy Index.

Ogni anno l’Economist stila una classifica degli Stati secondo il cosiddetto Indice della Democrazia, che tiene conto di parametri come "Cultura politica" e "Pluralismo".

Il punteggio complessivo dell’Italia, scende da 7,98 a 7,71 punti. Su di esso, afferma il report, pesa in particolare il valore di ’Cultura Politica’, in calo da 8,13 a 6,88 punt. Scende anche quello sui ’Diritti Civili’, che scende da 8,53 a 8,24 punti. Molto alta, invece, e invariata, è la voce ’Pluralismo’ (9,58), mentre fra le poche a salire si registra quella sulla ’Partecipazione Politica’, da 7,22 a 7,78 punti.

Sul podio della classifica mondiale ci sono tre Paesi del Nord Europa, Norvegia (9,87), Islanda (9,58) e Svezia (9,39). La Nuova Zelanda (9,26) soffia il posto alla Danimarca (9,22). Seguono poi Canada e Irlanda a pari merito, poi Finlandia e Australia. Gli USA sono al 25° posto. Gli ultimi due posti, senza troppe sorprese, sono occupati da Siria (1,43) e Nord Corea (1,08).

Per quanto riguarda la sola Europa, l’Italia è scesa dal 15° al 18° posto. Nel mirino degli analisti la "retorica contro gli stranieri", la "disillusione" verso le istituzioni, e il fatto che il Parlamento nel 2018 "ha alimentato un sostegno crescente a uomini forti che bypassano le istituzioni".

Immediate la risposta di Luigi Di Maio, che su Facebook ha scritto:

“Fantastico! Evidentemente all’Economist hanno un’idea particolare della democrazia, per loro quest’ultima è tale quando il popolo non vota e a governare ci mettono chi piace ai partiti, alle lobby o ai paesi stranieri. Mi dispiace, ma il vento è cambiato! Anzi, preparatevi, perché tra qualche mese soffierà forte in tutta Europa!”