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Troppi debiti per Yonghong Li: ritirato il passaporto all’ex presidente del Milan

giovedì 18 ottobre 2018, di Alessandro Cipolla

Non si sa che fine abbia fatto Yonghong Li, ma di certo adesso è sicuro che non potrà lasciare la Cina. Il Tribunale di Hubei infatti ha disposto il ritiro del passaporto a causa dei suoi troppi debiti.

Continuano così le disavventure per quello che per un anno è stato il presidente del Milan: dopo aver perso il club in favore del fondo Elliott per non essere stato in grado di ripagare il prestito erogato, l’uomo d’affari cinese è stato anche indagato dal Tribunale di Milano per falso in bilancio.

Passaporto ritirato a Yonghong Li

Quello che Silvio Berlusconi aveva definito come un “protagonista dell’economia cinese”, pochi mesi dopo aver perso la proprietà del Milan è stato inserito adesso in patria nella lista nera dei debitori.

Il Tribunale ha emesso un’ordinanza in cui chiede a Li di pagare alla società Hubei Jingjiu Investment 60 milioni di yuan ed una multa di 12 milioni di yuan, in totale quindi circa 9 milioni di euro.

Il documento che è stato pubblicato il 1 ottobre ha in calce la data del 12 settembre, mentre l’ordine di inserire Yonghong Li nella lista nera dei debitori risale ad agosto, nell’ambito della stesso procedimento.

Il provvedimento precisa che il misterioso uomo d’affari cinese è sottoposto a precise limitazioni nei viaggi e specifica che non può acquistare biglietti ferroviari di prima classe, viaggiare in aereo, frequentare club o alloggiare in alberghi di lusso, acquistare proprietà immobiliari o mandare i figli in scuole private.

L’epopea di Yonghong Li

Si infittisce quindi il mistero intorno a Yonghong Li che al momento appare irreperibile. Sbucato fuori praticamente dal nulla, nell’agosto del 2016 firma un contratto preliminare con la Fininvest per l’acquisto del Milan.

In totale la stima è di 740 milioni compresi i 220 milioni di debiti. Dopo il pagamento di tre caparre da 100 milioni ognuna, grazie al prestito di 303 milioni dal fondo Elliott riesce a portare a termine l’operazione.

Nell’aprile 2017 quindi Yonghong Li diventa il nuovo presidente del Milan, ma dopo poco più di un anno (per l’esattezza nel luglio del 2018) non riuscendo a restituire al fondo Elliott i soldi anticipati dagli americani per la ricapitalizzazione deve cedere in pegno il Milan.

Pochi giorni dopo, la Procura di Milano lo iscrive nel registro degli indagati per falso in bilancio in riferimento alle comunicazioni fornite dai rossoneri riguardo la sua solidità patrimoniale.

Ultima tappa di questo progressivo declino è ora la notizia arrivata dalla Cina del ritiro del suo passaporto per i troppi debiti: un giorno, forse, si capirà come sia potuto riuscire a diventare proprietario del 99,93% delle quote di un club come il Milan.

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