Home > Altro > Archivio > Cos’è e come funziona il Fair Play Finanziario? Tutte le norme e i club colpiti
Cos’è e come funziona il Fair Play Finanziario? Tutte le norme e i club colpiti
martedì 31 gennaio 2017, di
Cos’è e come funziona il Fair Play Finanziario? In un periodo di calciomercato come questo sono in tanti che si chiedono come funzionano i parametri imposti dalla Uefa, che si devono rispettare per poter accedere alle competizioni europee.
Ultimamente soprattutto quando si parla di Inter e Roma viene tirato in ballo il Fair Play Finanziario, come strumento che limita fortemente le operazioni di mercato per non incappare in sanzioni pecuniarie o peggio l’esclusione dalle Coppe.
Ma allora cos’è e come funziona il Fair Play Finanziario? Vediamo nello specifico quando è stato introdotto, perché è stato deciso, come viene applicato e quali società finora hanno subito sanzioni o esclusioni.
Cos’è e come funziona il Fair Play Finanziario? La nascita e l’applicazione
Per capire cos’è e come funziona il Fair Play Finanziario bisogna fare un passo indietro fino al 2003. In quell’anno la Uefa introduce il sistema delle licenze per poter partecipare alle Coppe europee.
In pratica ogni squadra per poter partecipare alle competizioni europee deve farsi rilasciare dalla propria Lega una licenza che ne attesti il rispetto di alcuni parametri. Quello più restrittivo sono le voci riguardanti lo stadio. La Uefa poi controlla il tutto ed esprime i pareri finali.
Il Fair Play Finanziario può essere considerato quindi un proseguo dell’idea nata con le licenze Uefa. Grande sponsor ed ideatore fu Michel Platini, allora alla guida del massimo esecutivo calcistico europeo.
Il Fair Play Finanziario si basa sostanzialmente su tre principi cardine: niente debiti con altri club o persone, continuità aziendale e pareggio di bilancio. Proprio quest’ultimo punto, in inglese chiamato break even rule, che si fonda il principio del FFP: nessuna squadra può spendere più di quello che incassa.
Chi non rispetta le regole del Fair Play Finanziario può incappare in una serie di sanzioni. A seconda della gravità della situazione si può incappare in una multa, in una penalizzazione, in una diminuzione dei giocatori da poter schierare nelle competizioni Uefa fino all’esclusione da queste.
Il Fair Play Finanziario viene approvato nel 2009 ma entra in vigore nel 2011. Inizialmente le maglie legislative sono un po’ più larghe rispetto alla normativa, ma alcune società vengono ugualmente penalizzate o escluse. Besiktas, Paok, Malaga e Partizan Belgrado sono tra i club più famosi a subire provvedimenti.
Dopo la prima fase transitoria vengono istituiti due cicli di controllo. Il primo considera le stagioni 2013/2014 e 2014/2015 dove si può sforare fino al massimo di 45 milioni, somma che poi deve essere subito ripianata dagli azionisti.
Il secondo ciclo vale per le stagioni 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018. In questi tre anni si può sforare al massimo per 30 milioni, con la scadenza perentoria del 2018 come termine per raggiungere il pareggio di bilancio.
Cos’è e come funziona il Fair Play Finanziario? L’Inter e la Roma
Cos’è e come funziona il Fair Play Finanziario lo sanno molto bene le società della Roma e dell’Inter. Al termine del primo ciclo di osservazione nel 2015 entrambi i club sono stati sanzionati dalla Uefa.
All’Inter è stata inflitta una multa da 20 milioni, 6 da pagare subito più 14 con la condizionale. In più la società nerazzurra deve arrivare al 2018 con il pareggio di bilancio, potendo sforare nel 2016 di 30 milioni mentre nel 2017 non ci possono essere perdite. La rosa per le competizioni Uefa inoltre viene ridotta a 22 giocatori.
La Roma invece è stata multata di 6 milioni, 2 milioni da pagare subito più 4 milioni con la condizionale. Prima di dover giungere nel 2018 al pareggio di bilancio il club giallorosso può sforare al massimo di 30 milioni nei due bilanci precedenti.
Sanzioni simili le hanno avute anche club come Monaco, Cska Mosca, Sporting Lisbona e ancora il Besiktas. Società come il Psg e il Manchester City se la sono cavata invece solo con una forte multa.
Dal 2018 quindi non ci saranno più ulteriori tolleranze, con i club che dovranno raggiungere obbligatoriamente il pareggio di bilancio per poter partecipare alle competizioni Uefa, con lo scarto massimo consentito che è stato quantificato in 5 milioni.