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Bonus merito docenti 2017: il preside può bloccarlo? Ecco cosa prevede la "Buona Scuola"

martedì 14 febbraio 2017, di Vittorio Proietti

Il bonus di merito assegnato ai docenti già nel 2017 dipende dal preside: può bloccarlo? La Legge 107/2015 Buona Scuola sancisce che l’assegnazione in ultima istanza venga affidata al dirigente scolastico, dopo un’attenta valutazione.

Il bonus di merito per i docenti si configura come un salario accessorio e la riforma Brunetta prevede che queste erogazioni siano gestite dalla contrattazione collettiva, non affidate alla scelta del preside di un istituto.

Il preside, tuttavia, non è il solo responsabile dell’assegnazione del bonus di merito per la Buona Scuola: i docenti che si distinguono nell’attività scolastica sono valutati anche dai una giuria di colleghi. Vediamo come funziona l’assegnazione.

Bonus merito docenti 2017: il preside può bloccarlo? Ecco la Buona Scuola

Il bonus di merito per i docenti già dal 2017 ha creato disagi: il preside può bloccarlo? La Legge 107/2015 Buona Scuola affida al dirigente scolastico il final cut: egli assegna il bonus e ne determina l’erogazione a seconda dei fondi affidati all’istituto.

Il preside, però, non è l’unica figura che influenza la scelta del candidato: la Buona Scuola prevede che il dirigente motivi la sua decisione finale e che essa sia preceduta da una valutazione fatta da docenti, quindi da colleghi.

I docenti che sceglieranno i meritevoli del bonus, tuttavia, non intrattengono nessun rapporto con i sindacati: le sigle sono escluse da ogni passaggio di assegnazione e decisione; una vera e propria manovra anti-sindacale.

Bonus merito docenti 2017: una Buona Scuola con preside manager

Il bonus di merito crea una malsana competizione negli istituti: i docenti si azzuffano per accaparrarsi un premio aziendale; peccato che in una "Buona Scuola" si insegni (e si apprenda) e non si producano mobili, pneumatici o altri prodotti fordiani.

Il preside può bloccarlo ma resta un provvedimento inadeguato per il mondo della scuola: non si tratta soltanto di incentivare la produzione, quei fondi potrebbero essere utili per qualcos’altro; di esempi potremmo farne troppi.

Il bonus di merito per i docenti è già stato oggetto di ricorso al Tribunale di Bari ma la Corte il 7 febbraio si è pronunciata negativamente: il carattere speciale della norma, riferita al solo comparto docenti, può permettere una deroga alla contrattazione sindacale. I tempi dei presidi sono finiti, arrivano i manager.

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